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Il rifugio – la recensione di Sandro

Creato il 19 novembre 2010 da Soloparolesparse

Sandro ci racconta Il rifugio di Francois Ozon.
Se anche tu vuoi vedere le tue recensioni su questo blog, l’operazione è estremamente semplice.

Il rifugio – la recensione di Sandro

Dopo Ricky, film un po’ surreale (che personalmente non m’è piaciuto) Francois Ozon si dedica a Il Rifugio. Mousse (Isabelle Carrè) scopre di essere incinta del suo compagno Louis (Melvil Poupaud) morto per un’overdose di eroina. Anche Mousse è tossicodipendente ma riesce a salvarsi.

La di lui famiglia, altoborghese, non vuole che questa donna dia eredi al figlio, peraltro anche un po’ disprezzato per la sua tossicodipendenza. Mousse, invece, è testarda e decide di portare avanti la gravidanza. Si ritira in una casa sul mare nel periodo della gravidanza e viene raggiunta dopo qualche tempo dal fratello gay di Louis, Paul (interpretato dal cantautore Louis – Ronan Choisy).

Il rapporto tra i due è un crescendo di complicità, che si instura anche grazie alla profonda differenza tra Louis e Paul. Il finale riserva una sorpresa che, per ovvi motivi, non vi anticipo.

Il film ha un ottimo cast: Isabelle Carrè è convincente al massimo, anche perché ha girato realmente incinta; Melvil Poupaud in pochi minuti di presenza conferisce un realismo straordinario e raro. Louis – Ronan Choisy dimostra di muoversi bene nonostante sia all’esordio cinematografico.

Il film è bello e anche per gran parte scorrevole, ma non è privo di difetti: parte da qualche stereotipo come la voglia di paternità dei gay, e sviluppa la storia con diverse forzature del tipo: perché mai Paul decide di raggiungerla e di voler approfondire la conoscenza?

A parte questo il film merita di essere visto, quanto meno per notare il cambio netto di registro da parte di Ozon dopo il surrealistico Ricky.


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