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Il rilancio del carbone

Creato il 26 luglio 2011 da Lorenzo_gigliotto

Per conoscere tutte le conseguenze prodotte da Fukushima ci vorrà ancora del tempo.

Ma ce n’è almeno una che è già piuttosto chiara: la riscoperta del carbone come la fonte energetica su cui puntare per il futuro. Tramontata l’ipotesi nucleare, gli analisti prevedono infatti che da qui al 2035 la domanda mondiale di carbone aumenterà di oltre il 50%.

Alla luce di questa situazione, acquistano un’importanza fondamentale le nuove tecnologie che permettono la cattura e lo stoccaggio della CO2, come sta accadendo in molte centrali in Italia e in Europa.

A mutare sono soprattutto i processi di estrazione e lavorazione della lignite, durante i quali questa viene “asciugata” del proprio contenuto umido che è responsabile dello sprigionamento di pericolosi ossidi sulfurei. A ciò si aggiungono, come detto, i nuovi sistemi di cattura e immagazzinamento del CO2, grazie ai quali si prendono le emissioni, si trasformano in una sorta di liquido e si chiudono in un deposito sotterraneo.

Il “carbone pulito” si presenta dunque come la prossima frontiera dell’approvvigionamento energetico mondiale. E le varie proteste dei cosiddetti “ambientalisti” lasciano il tempo che trovano, visto che bisogna comunque garantire la quantità di energia necessaria alle popolazioni e alle industrie di tutto il pianeta. A meno che, questi signori non propongano una loro soluzione. Che stiamo aspettando da tanto, tanto tempo.



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