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Il rinascimento nucleare e lo studio European House Ambrosetti

Creato il 08 settembre 2010 da Lorenzo_gigliotto

Due giorni fa avevo postato una riflessione documentata da cifre, dati e stime che avevano come fonte lo studio pubblicato da ‘European House Ambrosetti’ e commissionato dal binomio Enel-Edf. Ieri ho trovato un articolo sul sito del ‘Fatto quotidiano’ che mira a confutare questo studio (edito in 300 pagine circa, per cui complimenti per averlo letto tutto a fondo in così poco!). Per la verità, più che cercare di confutarlo, mi è parso piuttosto che lo si prendesse a cannonate.. Rimanendo seri, l’articolo (intitolato ‘Parte la crociata nucleare’) ne mette sin da subito in dubbio la scientificità (i tanti atenei scientifici che hanno partecipato quindi valgono zero, o hanno partecipato pro forma). Poi ne prende di mira il comitato di guida composto, sembra un delitto, da: il direttore relazioni esterne di Enel (che c’è di strano? Si parla anche di comunicazione: chi dovevano mandare, il capo del personale?), dal capo di Edf Italia (idem), da un consulente del Ministero dello Sviluppo Economico (e di grazia, chi avrebbe dovuto partecipare? Un consulente delle pari opportunità?), due parlamentari (Lupi e Rossi di Pdl e Pd: una scelta bipartisan! È inaccettabile…) il futuro presidente dell’agenzia nucleare Veronesi (nientemeno… uno scienziato di fama mondiale, bipartisan e soprattutto nominato in commissione ‘prima’ che si parlasse di lui per guidare l’Agenzia), e infine Carlo Rossella.

Si dice: molte certezze, pochi numeri. Già: quando mai uno studio, un saggio, un libro, qualunque scritto.. è stato composto più da numeri che da parole, che notoriamente esprimono concetti (fra cui le certezze)? La prossima volta pubblicheranno in linguaggio binario.. Proseguendo: leggo che Enel ha molte certezze al riguardo. Ci mancherebbe anche che decidesse di investire 20 miliardi di euro mordicchiandosi le unghie, rosa dal dubbio! Poi si parla di sacche più o meno ‘resistenti’ di elettorato, manco fossero mine vaganti. L’elettorato vi è mai parso una massa compatta, come un bel gregge di pecorelle? Sono teste pensanti: è normale che si consideri la parte dubbiosa, quella contraria e persino quella ideologicamente contraria. Non considerarli sarebbe una grave sottovalutazione dell’essere umano.

Gli ambientalisti poi sarebbero ‘il nemico’, responsabile della diffusione della paura collettiva e della disinformazione su internet, per lo più. In realtà credo che molta gente, di base, sia già disinformata; e di conseguenza facile preda della paura. Si può dire che l’ambientalista cavalca queste paure, sì; ma di nuovo si finirebbe per considerare l’opinione pubblica un gregge di pecorelle influenzabili. Non mi sembra molto rispettoso. Io rispetto i miei lettori: mi interessa che leggiate le mie opinioni e le confrontiate con le vostre. Ma non ho interesse a sobillarvi. Ho delle convinzioni, le espongo come fanno altri. Il resto sta a voi.

Chiusa la parentesi, lo studio è classificato come ‘manuale di lobbying’, in cui ricorre il termine ‘rinascimento nucleare’. Un termine diffuso in tutto il mondo. Perché? È semplice: dopo anni il mondo ha ricominciato a investire sul nucleare, facendolo rifiorire. Per tutti i non ignorabili motivi economici e ambientali di cui ho parlato tante volte. Perché è una fonte che conviene avere. E chi ce l’ha se la tiene stretta il più possibile (Germania… vedi post precedenti). Se fosse lobbying, la Germania costruirebbe impianti nuovi anziché allungare la vita di quelli che ha.. Parliamo delle stime sul numero di centrali che si avranno entro 20 anni (quasi 900, mentre ora sono 438). E qui un altro delitto.. le stime le ha fornite l’Associazione Mondiale dei costruttori di centrali nucleari! Ma, dico, chi mai avrebbe dovuto dare le stime: la bocciofila? O forse l’associazione che mette insieme i gruppi che ricevono ordinazioni e commesse per costruire nuovi reattori? Loro magari sono in grado di saperlo che ne sono state ordinate più di 500 nel mondo, no?

Veniamo alle cifre sulla convenienza per l’Italia, giudicate un po’ alla buona.. Premesso che nemmeno io, nel post di 2 giorni fa, vi ho sommersi di cifre per non farvi impazzire, direi che stime e cifre espresse sono piuttosto prudenti (in base a confronti su scala mondiale, non sto farfugliando a caso). Cioè nella realtà dovrebbero essere molto migliori. Poi c’è la parte dedicata alla comunicazione: come si parla di nucleare in Italia. E di seguito: cos’è il nucleare. Ecco il motivo per cui hanno scelto il direttore delle relazioni esterne di Enel, e non quello del personale.. perché è avvertito come tema sensibile ‘il modo’ in cui si spiega il nucleare alla gente. E ‘cosa’ gli si racconta.  Questo perché dopo Chernobyl qui da noi si è stabilita la paura e la disinformazione. Che però non spiegano le 438 centrali atomiche nel resto del mondo..



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