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Il Risorgimento è qui! 150 luoghi dove si è fatta l’Italia a Torino

Creato il 23 giugno 2011 da Fasterboy
Il Risorgimento è qui! 150 luoghi dove si è fatta l’Italia a TorinoUna nuova iniziativa di MuseoTorino per conoscere luoghi, eventi e protagonisti dei cinquant’anni decisivi che portarono all’Unità d’Italia. Una mostra innovativa su www.museotorino.it, un’applicazione gratuita per smartphone e un nuovo numero della “Rivista MuseoTorino” dedicata a Torino nel Risorgimento.

Il 23 giugno 2011, in Sala delle Colonne a Palazzo civico, MuseoTorino presenta la mostra virtuale Il Risorgimento è qui! 150 luoghi dove si è fatta l’Italia a Torino: 5 itinerari, 150 luoghi, 300 nuove schede, 600 immagini d’epoca e contemporanee.

La mostra è visitabile su www.museotorino.it il museo della Città di Torino, inaugurato il 17 marzo in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Attraverso gli itinerari – I luoghi di comando; Moti e cospirazioni; La modernizzazione; I padri della Patria; Vittorio Emanuele II – il visitatore può scoprire Torino nei cinquant’anni decisivi per l’Unità d’Italia: dal 1814, con il ritorno di Vittorio Emanuele I sul trono del regno sabaudo, sino al 1861 con la proclamazione del Regno d’Italia, e al trasferimento della capitale da Torino a Firenze nel 1864. Luoghi, palazzi, monumenti, eventi e personaggi sono illustrati con immagini sia d’epoca sia contemporanee, per ricostruire il tessuto storico e gli episodi salienti che hanno interessato i centri del potere politico e religioso della città.

Ogni itinerario propone una galleria di immagini storiche e l’elenco dei luoghi. Con un click si accede alla scheda di ogni singolo luogo, correlata alla cronologia degli eventi e ai personaggi. Con un altro click si visualizza l’itinerario tracciato sulla mappa, dove i luoghi d’interesse sono evidenziati da punti che permettono di aprire le relative schede.

La mostra è visitabile anche passeggiando per la città, grazie a RisorgimenTo, un’applicazione gratuita per smartphone (iPhone e Android), realizzata da Concept Reply per la Città di Torino, che permette la navigazione in mobilità dei punti storici del Risorgimento a Torino. RisorgimenTo consente di trasformare il proprio smartphone in una guida personalizzata in grado non solo di dare informazioni e dettagli, ma anche di guidare il visitatore per le strade di Torino.

L’applicazione riconosce la posizione del visitatore all’interno della città e propone, in modo proattivo, un insieme di percorsi e luoghi di interesse storico legati al Risorgimento posti nelle vicinanze, fornendo approfondimenti ed evidenziando percorsi da effettuare a piedi.

Inoltre, la realtà aumentataconsente di intraprendere un viaggio virtuale tra gli edifici storici, sovrapponendoli con l’immagine dell’edificio attuale. Gli itinerari sono ricchi di informazioni pratiche e complete, con mappe dettagliate, calcolo del percorso, ricerche tematiche e geografiche dei siti turistici. In più, unaGalleria fotografica permette di visualizzare i contenuti d’archivio di MuseoTorino

Bitmama e Concept Reply sono le società del Gruppo Reply che hanno firmato ideazione, usabilità, sviluppo tecnico, grafico e tecnologico dell’applicazione, resa possibile dal finanziamento messo a disposizione della Città di Torino da parte del Comitato per la Gestione dei Fondi ICT Technology and Strategies.

L’applicazione è scaricabile dall’App Store di Apple e dall’Android Market .

In contemporanea esce il numero /3 della Rivista MuseoTorino dedicata a “Torino nel Risorgimento”. La rivista è anche sfogliabile on line e scaricabile gratuitamente all’indirizzo www.museotorino.it/rivista

MuseoTorino, il museo della città inaugurato in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è un progetto innovativo di museo virtuale e reale allo stesso tempo, unico nel panorama nazionale ed europeo.

MuseoTorino è il sito www.museotorino.itche conserva e comunica la conoscenza della città, sviluppato utilizzando tecnologie e piattaforme di ultima generazione che permettono di applicare la filosofia del web 3.0 (web semantico) e dei Linked Open Data basata sulla condivisione dei dati, in un formato aperto e standard, con tutta la comunità della rete.

Un sito pensato e strutturato come un museo, in cui è possibile trovare informazioni sui luoghi della città presente, sulla loro storia, sulle persone che li hanno abitati, sugli eventi di cui sono stati teatro e, attraverso la mappa della città presente, percorrere liberamente l’intero spazio urbano o seguire percorsi a tema

MuseoTorino è un progetto della Città di Torino realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, di IREN S.p.A , di Eni-Italgas e in collaborazione con TOP-IX e GTT.
Le immagini della mostra sono scaricabili dalla cartella stampa on line disponibile sul sito all’indirizzo www.museotorino.it/site/press

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Per informazioni:.it">.it">.it">info..it, Tel: 011 4434482

ITINERARI DELLA MOSTRA

Ogni itinerario della mostra è “percorribile” attraverso una mappa della città contrassegnata dai punti d’interesse che portano alle relative schede del catalogo.

I luoghi di comando

Nella zona centrale della città – piazza Castello e piazza Carignano – cuore storico di Torino, sono racchiusi i palazzi di governo (Palazzo Reale, Palazzo Madama con l’Aula del Senato e Palazzo Carignano col Parlamento, le regie Segreterie sede di ministeri e uffici governativi), i monumenti che raffigurano l’Alfiere dell’Esercito Sardo e del Cavaliere d’Italia, le lapidi che ricordano momenti cruciali per la storia del nostro paese, come la I guerra d’Indipendenza o personaggi emblematici come Federico Sclopis, Luigi Des Ambrois e Antonio Benedetto Carpano. È un itinerario breve, ma molto intenso di suggestioni, che immerge il visitatore negli ambienti della corte sabauda e nei ricordi in essa contenuti.

Moti e cospirazioni

I portici dell’antica via Po conservano ancora i luoghi delle cospirazioni e dei moti rivoluzionari risorgimentali: i moti del 1821 nel cortile del rettorato dell’Università, le cospirazioni negli ambienti ovattati del caffè Fiorio, detto anche “dei codini”, poiché frequentato da molti nobili conservatori che indossavano la tipica parrucca con la “coda”. L’itinerario raggiunge anche la lapide che ricorda dove venne suonato per la prima volta da Goffredo Mameli l’inno degli italiani o il simbolo di Torino: la Mole Antonelliana, progettata come sinagoga e utilizzata invece come prima sede del Museo del Risorgimento, giungendo – dopo aver attraversato piazza Vittorio e il Ponte di pietra – alla Gran Madre di Dio e a Villa della Regina, allora sede dell’Istituto Nazionale delle figlie dei militari italiani.

La modernizzazione

Lo spirito della modernizzazione dello Stato unitario è identificabile nell’itinerario che unisce i monumenti dei personaggi del Risorgimento italiano, come Giuseppe Garibaldi e Massimo d’Azeglio, all’obelisco in ricordo della spedizione in Crimea del 1855 – episodio strategico della politica estera cavouriana – ai luoghi simbolo dell’emancipazione religiosa carloalbertina del 1848, come il Tempio Valdese, fino alla stazione di Porta Nuova – l’antico imbarcadero di Genova – che rese il Piemonte il regno preunitario con la maggiore estensione ferroviaria. Il ricordo dato dal Parco di Italia ’61 nel Centenario dell’Unità d’Italia e dalla colonna che ne ricorda l’anniversario, simboleggiano un passaggio fondamentale per la storia della prima capitale del Regno d’Italia.

I padri della Patria

Un percorso nella zona centrale della città – costruita sulle vestigia delle antiche mura e dei bastioni distrutti da Napoleone all’inizio dell’800 e oggi piacevoli giardini e piazze alberate – che tocca i palazzi e i monumenti dei grandi statisti, Padri della Patria, quali Gioberti, Cavour, Mazzini e Manin, insieme a lapidi che ricordano eroi e intellettuali come Pietro Fortunato Calvi e Lajos Kossuth, Giuditta Sidoli e Roberto d’Azeglio, e avvenimenti come i disordini in piazza San Carlo per il trasferimento della Capitale da Torino a Firenze nel 1864. La città ottocentesca si legge in un susseguirsi di innumerevoli tappe, che alternano austeri palazzi nobiliari – il Collegio dei Nobili, Palazzo Cavour, Palazzo d’Azeglio, e l’Accademia di Belle Arti – a monumenti e lapidi in ricordo di chi dedicò la vita alla realizzazione dell’Unità d’Italia.

Vittorio Emanuele II

Dal cuore storico di Torino, sede del comando del regno sabaudo, poi d’Italia, si “visitano” la lapide che ricorda dove Michele Novaro musicò il canto composto da Goffredo Mameli e diventato dal 1946 l’inno nazionale, il Palazzo di Città sede del municipio, la piazza che ricorda nel nome lo Statuto del 1848 concesso da Carlo Alberto insieme al monumento che celebra il traforo ferroviario del Frejus inaugurato nel 1871 e la contigua stazione di Porta Susa, capolinea della strada ferrata da Novara. L’antico Mastio della Cittadella, che ricorda i Moti carbonari del 1821, si affaccia sul viale che giunge al monumento più alto della città, quello dedicato al primo Re d’Italia. Posto sopra quattro imponenti colonne doriche, Vittorio Emanuele II sembra camminare sui tetti dei palazzi circostanti, aleggiando sul boulevard alberato che prende il suo nome.


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