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Il Ristorante Desco presenta la settimana Under30, dal 22 al 26 marzo per avvicinare i giovani alla cucina stellata

Da Saporinews

L’idea è semplice, e come spesso accade nasce da una mancanza: i giovani sono spesso troppo lontani da una cucina di livello, gourmet e stellata. Come provare ad avvicinarli?

Lo chef Matteo Rizzo del Ristorante Il Desco, che a Verona vanta da oltre 30 anni la prestigiosa stella Michelin, da alcuni anni porta avanti un progetto dedicato ai giovani, da quando lui stesso era under trenta.

“E’ un progetto – dice Matteo Rizzo – studiato insieme a mio padre Elia, chef del Desco. Quattro volte all’anno dedichiamo una settimana ai clienti più giovani che difficilmente possono permettersi un ristorante stellato, o che semplicemente ne sono impauriti. In questi giorni tutto il nostro menu, alla carta o degustazione, è proposto a un prezzo ridotto del 50%”.

Dal 22 al 26 marzo, previa prenotazione, chi ha meno di trent’anni potrà quindi gustare un menu di uno dei ristoranti stellati più longevi d’Italia, che ha collezionato stelle sin dagli anni ’80 e che oggi porta con sé l’esperienza del passato, unendola alla giovane firma dello chef.

“E’ soprattutto un progetto culturale – spiega Elia Rizzo, che ha raggiunto la prima stella Michelin già nel 1987 – Cerchiamo di far sì che i giovani sperimentino un’accoglienza e una cucina diversa, basata su materie prime straordinarie, in modo da poter poi valutare con maggiore libertà. Per noi questo è fare cultura del prodotto, della cucina italiana, dell’accoglienza italiana. Ben diversa da quella che trasmettiamo al turista, ad esempio”.

E’ importante sottolineare come l’idea non sia completamente nuova, ma prenda spunto da una bella abitudine di molti anni fa, quando tutti i ristoranti stellati d’Italia dedicavano, una volta l’anno, maggiori attenzioni ai giovani, cercando di avvicinarli a un mondo a loro sconosciuto.

Oggi Il Desco ripercorre quella strada, allargando il progetto e organizzando ogni anno ben quattro settimane dedicate agli Under30. I riscontri di questi anni sono molto incoraggianti e in continua crescita, a testimonianza soprattutto del desiderio dei giovani di avvicinarsi a una cucina e a una proposta che ha pochi eguali.

Ristorante Il Desco

Il Desco è il ristorante di Elia e Matteo Rizzo in un prestigioso palazzo nel cuore del centro storico di Verona. Stile ed eleganza sono caratteristiche dell’arredamento, che fonde elementi antichi e moderni, e della cucina, legata alla tradizione con ispirazioni creative e innovative.

Da 30 anni ai vertici della ristorazione italiana, Il Desco vanta oggi una stella Michelin, conquistata per la prima volta nel lontano 1985 e portata avanti negli anni grazie a una profonda passione per la ristorazione e per l’accoglienza del cliente.

La terza decade di storia del Ristorante vede l’ingresso di Matteo Rizzo, figlio di Elia, e quindi la compresenza in cucina di due generazioni e di due visioni complementari, dai quali è ripartita una nuova evoluzione nella proposta gastronomica del Desco.

Due generazioni, ma un’unica direzione. “Il nostro lavoro quotidiano si fonda sull’immediatezza – afferma Matteo Rizzo – sulla linearità, sul “mai più di tre” (il numero perfetto degli ingredienti da combinare)”

Pensiero sottoscritto anche da Elia Rizzo, che agli inizi degli anni ’80 ha dato vita al Desco: “l’intrigo, quello vero, quello per il quale si rimane qualche minuto in silenzio, non nasce dalle complicazioni tecniche o tecnologiche del piatto, scaturisce all’opposto, come per magia, dal “minimalismo” e dalla facilità esecutiva”.

Oggi il Desco è una perfetta sintesi tra la centralità della materia prima e la positiva conflittualità di due generazioni di cuochi, o meglio “ristoratori”, come amano definirsi. Una sintesi di grande piacevolezza.

Matteo Rizzo

Nato a Verona nel 1984, Matteo è nelle cucine del Desco già da ragazzo, durante le stagioni estive apprende le basi sia di sala che di cucina. Lavora poi a Roma, Los Angeles, Londra e Las Vegas, crescendo professionalmente e incontrando realtà assai diverse da quelle di casa.

Il suo interesse per la ristorazione è cresciuto nel tempo, fino a riportare Matteo nelle cucine del ristorante di famiglia dove oggi affianca il padre Elia in cucina, garantendo continuità a una storia della cucina italiana che continua da 30 anni e allo stesso tempo mettendo in atto un passaggio generazionale pacato e rigoroso, senza personalismi.

“La mia vera scuola sono stati e sono tuttora mia madre e mio padre – afferma Matteo. L’essere ristoratore presuppone un’ ottima preparazione in tutti i modi e sensi. A mio modo, sto (ap)portando un po’ di positiva ‘innovazione’. Non intesa come avanguardia o stravaganza creativa, ma come inevitabile espressione di me e della mia intimità”


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