Mentre negli Stati Uniti Santorum parla con Dio (clinicamente è una psicosi, qualcuno glielo dica), Alfano si spara le poche cartucce del solito repertorio, affermando che se vince l’alleanza Bersani, Vendola, Di Pietro ci sarà una deriva zapaterista e ci saranno le nozze gay.
Insomma i venditori di nulla stanno per tornare con il solito condimento clericale di ispirazione putiniana e machista.
Fossi Alfano starei zitto, ricordando che la loro idea di famiglia è stata in questi anni un brutto inciucio tra il Bunga Bunga e le sparate di Giovanardi, e si è scaricato brutalmente solo sul corpo morto di Eluana Englaro.
Inoltre lo informiamo che, purtroppo, il PD non è ancora arrivato a tanto (magari!) e che forse, se ci arrivasse e infilasse le nozze gay, in un grande disegno di avanzamento della società italiana in senso europeo, loro apparirebbero per ciò che sono: dei maschi primitivi che declamano valori che nella notte divorano, una tribù ipocrita fondata sul malaffare e sulla difesa del più furbo, categoria che contiene un insieme ampio: dall’evasore fiscale al marito fedifrago che però la domenica sfila a messa con moglie e figli, passando per lo sfruttatore di minorenni, impalmate secondo alcuni, nei luoghi più fantasiosi e condivise spesso da tutta la combriccola.
Insomma appare evidente l’ennesima anomalia di questo Paese. Un centro destra clericale e machista che vende il nulla e segna voragini tra le proprie parole e le sue pratiche e un centro sinistra ancora pavido, ancora pauroso di scardinare una regola non detta, insomma immobilizzato.
Tutto questo non per governare, ma per vincere.
Ecco, ho il desiderio profondo di una classe politica che voglia governare e che anteponga questo desiderio alla vittoria. Spiccherebbe il senso dello Stato, del bene comune, sul senso della poltrona e del bene privato.
E concludo augurandomi che per fare stare zitto Alfano su questi punti basta dirgli: sì, lo faremo perché è giusto e faremo anche questo, questo e questo. Lo avremmo seppellito. Invece girare intorno alle sue parole come ha fatto Bersani, viene letto, ancora una volta come un tentennamento, una mancanza di coraggio. In politica, ora lo dovremmo sapere, il peggiore fianco che si può offrire, a prescindere dal tema in questione.
Un errore che costerà caro in termini di astensione.