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Il ritorno della bicicletta

Creato il 14 settembre 2013 da Giulianoguzzo @GiulianoGuzzo

bicicletta

Gli italiani sono tornati a pedalare, nel vero senso della parola: nel 2012, infatti, il numero di biciclette vendute – pari a 1.748.000 unità – ha superato quello delle automobili, quantificato in 1.450.000 di esemplari. Non succedeva da 48 anni. La riscoperta del velocipede è attestata anche dalla percentuale degli italiani che ne fanno regolarmente uso, lievitata dal 2,9% del 2001 all’attuale 9%. Conseguenza della crisi? Senza dubbio. E se da un lato nessuno gioisce per la contrazione del mercato automobilistico – ci mancherebbe -, d’altro lato sarebbe sbagliato non leggere nel ritorno alla bicicletta un fenomeno positivo: meno inquinamento e più salute, minore traffico e maggiore quiete cittadina.

Ma la bicicletta è anche altro, soprattutto libertà, riscoperta del bello e dell’essenziale. Di tutto quello che di solito ci sfugge, pur essendo davanti o perfino dentro di noi. Come accadeva al protagonista del Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani (1916-2000) che, in una Ferrara notturna e silenziosa, «senza nemmeno sapere» perché si mise «a pedalare lungo un viottolo di terra battuta che correva, liscio e sinuoso sul ciglio interno della Mura degli Angeli». «C’era una magnifca luna piena – ricorda l’io narrante –  così chiara e luminosa nel cielo perfettamente sereno da rendere superfuo l’uso del fanale. Pedalavo adagio». E chissà che non capiti anche a questa Italia ultimamente triste, rimettendosi in sella, di ritrovare presto la serenità di chi, tutto ad un tratto, si ritrova così: a pedalare adagio.



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