Una coppia di quarantenni in crisi, una coppia scoppiata di ultrasessantenni e ancora amanti, aspiranti tali ed escort. Riassumere la trama di questo film corale (“Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni”) non è semplice e nemmeno necessario. Quel che conta sapere è che siamo di fronte a tante storie di uomini mediocri che hanno a che fare con temi cari ad Allen: il tradimento, le aspirazioni letterarie, il fato e la cartomanzia. Di nuovo c’è solo la totale mancanza di battute incisive. Non sembra nemmeno un film di Woody Allen: niente humour, nessun riferimento alla cultura ebraica, nessuna irriverenza, nessun riferimento letterario o filosofico troppo alto, nessuna cacofonia, nessun monologo spiazzante, nessuna battuta memorabile, divertente o graffiante.
È un film liscio, che non graffia, non diverte, non irrita i borghesi, anzi: si allinea perfettamente a un pubblico patinato piccolo borghese dal quale Woody Allen si è sempre tenuto alla larga, vuoi col suo sfacciato intellettualismo snob, vuoi con le provocatorie battute a sfondo sessuale o (anti)religioso. Naturalmente si tratta di un Grande come Allen e quindi il peggiore dei suoi film è comunque superiore alla media dei film in sala. La pellicola infatti gode di un suo ritmo, di una piacevole colonna sonora e di una discreta direzione d’attori (il che però non è abbastanza da un regista che ci ha abituati a prove da Oscar).
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