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Il ritorno di Meteo chan

Creato il 08 febbraio 2011 da Albino

Alla fine di questo post mi snobberete e direte tsk, albino si e’ giapponesizzato. Sara’ un po’ vero, ma spero noterete la differenza di fondo tra me e il giapponese medio: per farmi ammettere (non capire: ammettere) di aver sbagliato non serve l’atomica, non serve il seppuku. E infatti eccomi qui, pronto a raccontare di un paio di episodi in cui, ora lo so, ho valutato il mondo di qui col pregiudizio, con l’ottica dello straniero che giudica senza conoscere e in base a una presunta superiorita’ culturale autoattribuita un po’ per paraocchi, un po’ per autodifesa.

Se non mi sono spiegato bene, oggi sono qui per chiedere scusa al Giappone.

Il primo mea culpa che vorrei fare riguarda questo post, nel quale ho scritto che i giapponesi non capiscono niente di calcio. Ricordiamolo: all’epoca avevo il dente un po’ avvelenato perche’ prima dei mondiali hanno snobbato la nostra nazionale di calcio. Ma poi ho letto cose, ho parlato con gente, ho sentito opinionisti in tv… e ho capito meglio. Loro ci considerano nell’elite del calcio al pari delle altre grandi nazionali storiche (Germania, Brasile, Argentina, ecc.), ma nel 2010 ci hanno ignorato perche’ i loro esperti sapevano sin dall’inizio (come noi in cuor nostro, in fondo) che saremmo andati fuori subito.
E allora, chi e’ quello che non capisce niente di calcio: quello che punta sui cavalli vincenti e scarta i bolsi(tanto se ci sbaglia si fa sempre in tempo a virare in corsa), oppure quello che se ne sta nell’alto del suo piedistallo, pensa che nei secoli a venire la coppa cadra’ sempre nelle stesse mani storiche e poi se ne torna a casa prendendo due palloni dalla Nuova Zelanda? La risposta sembra abbastanza evidente.
Per questo, chiedo venia.

La seconda cosa mi preme ancora di piu’. Ve la ricordate la mitica Meteo chan? Quella che all’epoca definii la “deficiente col cappottino rosa”? Il suo nome in realta’ e’ 長野美郷, Misato Nagano, classe 1986. Da piu’ di un anno ormai quando mi sveglio (alle sei e mezza, ma a volte anche alle sei) lei e’ li, a snocciolare le previsioni del tempo dal terrazzo del grattacielo della Fuji TV.

Il ritorno di Meteo chan

Oramai la mattina quando la vedo con l’ombrello so gia’ che piove, quando ha i capelli scompigliati e le volano via i cartelli so che c’e’ tempesta in arrivo, quando il sole e’ azzurro lo vedo dietro di lei prima ancora di aprire le tende. Perche’ in fondo il suo terrazzo dista solo un paio di chilometri da casa mia.
Ogni tanto mi fermo a guardarla. E’ sempre vestita nel suo cappottino castigato, o d’estate nei suoi vestitini a fiori, o circondata di fiori. Non la solita meteorina in minigonna e poppe al vento: questa e’ solo una ragazza “qualunque” (si fa per dire) che snocciola previsioni del tempo e ti dà il buongiorno con i suoi sorrisi. Una faccia pulita che la domenica quasi mi manca.

Il ritorno di Meteo chan

Ma non e’ solo per averle dato dell’insulsa che mi sento un po’ in colpa. E’ per aver sottovalutato tutta una categoria di ragazze della tv giapponese, bollandole come "ochette", “troppo carine” o “tutte sorrisetti”, (in giapponese c’e’ un’espressione che rende l’idea ma purtroppo e’ praticamente intraducibile: かわい過ぎる) quando nel mio paese le ragazze piu’ che i sorrisi in tv mostrano ben altro, e sono disposte a tutto per fare la comparsata o per finire in qualche consiglio regionale o altra casta che sia. E nell’altro piatto della bilancia invece ho Misato – Meteochan, che probabilmente si deve alzare ogni notte alle due per essere pronta e pimpante alle sei sul terrazzo della Fuji TV. Pronta a dirci com’e’ il tempo con i suoi sorrisi acqua e sapone; ma chissa’ che vita che fa.

Perche’ criticare va anche bene, ma e’ giusto ricordare anche l’imbarazzo di quando si guarda in casa propria. Perche’, datemi del noioso, ma io quando penso alle varie Nicole Minetti sono veramente, veramente, veramente in imbarazzo.



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