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Non so che capita anche a voi, ma ultimamente quando guardo la Tv, mi distraggo. Sere fa, per esempio, è ricomparso sui teleschermi di tutta Italia, Paolo Cirino Pomicino, noto negli che contano con l'agile soprannome di “O' Ministro”. Da anni, quando ricompaiono queste intimidazioni ingrigite dal tempo, lo spavento è tale da inchiodarmi alla poltrona, guardingo come un gatto e teso come una molla.
L'ultima volta mi sono ritrovato, invece, non dico bendisposto nei suoi confronti, ma senz'altro più rilassato. Nessuna sirena ha risuonato nel mio cervello, nemmeno quando ha fato riferimento ai tempi della vecchia Dc, oppure quando ha rispolverato qualche “convergenza parallela”.
Mi sono limitato a dire a mia moglie, indaffarata nella creazione di una terrina di melanzane alla parmigiana, un semplice “toh, c'è Cirino Pomicino...”. Un po' come se avessi visto Maria Giovanna Elmi o Nicoletta Orsomando o qualsiasi altro arredo quotidiano.
E mentre lui attaccava a parlare con quella mai sazia passione di sé e delle sue passioni politiche, mi accorgevo di star pensando ad altro. Ho bagnato il basilico? Quanto tempo è che non sento mia zia? Ho fatto la giustificazione a mia figlia?
Non ho ancora capito se questa distrazione sia il segno delle definitiva resa oppure della imminente salvezza...
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