Quando la sfortuna si mette di mezzo, anche i più grandi talenti rischiano di perdersi: la storia dello sport è piena di vicende del genere, e in questa casistica rischiava seriamente di rientrare anche Stefano Travaglia. Forse, tuttavia, il giovane ascolano è riuscito a svoltare in tempo, ricominciando quella scalata al vertice del tennis che la mala sorte sembrava aver dannatamente interrotto.
Travaglia compirà ventuno anni il 18 dicembre: conterraneo di Quinzi, era arrivato, non più tardi di 15 mesi fa, a ridosso dei primi 300 del mondo; poi, un gravissimo infortunio al polso e al gomito gli ha compromesso stagione e ranking, facendolo sprofondare oltre il millesimo posto della classifica. Dotato di un servizio molto efficace, con una prima particolarmente veloce, e amante del rovescio a due mani, è stato fermo per ben 379 giorni: dai quarti di finale conquistati a Fano 2011, anno in cui aveva vinto i prestigiosi ITF di Viña del Mar e Bergamo, sino al 4 agosto 2012, giorno del rientro in campo a Mar de la Plata, in Argentina. Quest’altro grande prospetto del tennis marchigiano e azzurro è però tornato definitivamente alla ribalta dieci giorni fa al torneo ITF di Santiago, vincendo la finale contro Gonzalo Lama (punteggio di 6-3, 6-2), dopo essersi imposto proprio sul brillantissimo Quinzi per 5-7, 6-1, 7-5. La sua classifica è immediatamente migliorata, risalendo sino al posto numero 682, nove gradini più su rispetto a Quinzi.
Che questi due giovani talenti vadano ora avanti assieme verso la vetta, nonostante le storie diverse alle loro spalle? E’ questo l’auspicio di ogni fan della racchetta tricolore. Steto e GQ, il futuro è vostro.
OA | Marco Regazzoni