Premessa: sono un’appassionata di armi, e ho praticato tiro a segno agonistico per diversi anni, ma sono contro la caccia. Vedendo la nuova collezione di Luca Scarpellini non ho potuto che esserne contenta, perchè un oggetto, anche se giocattolo, che nasce con l’intento di simulare un combattimento, trova nel riuso creativo di questo designer una funzione “buona”.
Quante volte pensiamo alla nostra infanzia? Pomeriggi interi passati a giocare a “guardie e ladri” armati di realistiche pistole in plastica o trascorsi ad inseguire gli amici nel giardino di casa con in mano grandi fucili ad acqua. E’ ben diverso oggi, quando le immagini dai quartieri degradati e dalle zone povere del mondo ci mostrano bambini costretti a “vivere” con fucili e pistole in spalla. Due infanzie opposte, ma accomunate da un unico oggetto: l’arma da fuoco.