Il Rock e l’estetica del Nero - Gallery pt.1 - Persistenze di Luce
Da 79deadman
@79deadman
Paint itBlack – Il Rock e L’estetica del Nero
Da: Musica per immagini, immagini per la musica
La piccola
galleria che segue non ha pretese di completezza né di ortodossia. E’ una
raccolta di dischi “neri” nella loro apparenza esteriore, che in moltissimi casi
corrisponde poi ai contenuti musicali. Molti sono lavori addirittura cult: è
impossibile, per esempio, scindere l' essere di Back in Black dal suo monocromo
apparire. L’ordine scelto non è cronologico ma essenzialmente cromatico.
Esistono certamente molti altri dischi, tetri di contenuti ma sgargianti in
superficie. Di seguito si è scelto di riportare quegli esempi che cercano di
unificare essenza ed apparenza in un unico colore: nero.
Black Sabbath
Master of Reality (1971)
Mike Stanfod– Copertina (fronte)
Killing Joke
Killing Joke
(1980)
Copertina
(fronte e retro)
Guerriglia urbana, street art o un'oscura profezia del crollo del Muro?
Blue Öyster Cult
Blue Öyster Cult (1972)
Gawlik – Copertina (fronte)
Blue Öyster Cult
Tyranny and Mutation (1972)
Gawlik –
Copertina (fronte) (a destra)
Più che il soggetto o il protagonista dei primi due album dei BOC, il Nero è un sinistro sfondo per le sadiche vicende di paranoia urbana narrate dalla band
Venom
Black Metal
(1982)
Copertina
(fronte)
Burzum
Burzum (1992)
Copertina (fronte)
Darkthrone
A Blaze in the Northern Sky (1992)
Dave Pybus– Copertina (fronte)
Il capostipite e due illustri successori per un genere cha ha fatto di un Colore il proprio Manifesto
Alice Cooper
Love It to Death (1971)
David
Griffith (fotografia) Copertina (fronte)
Royal Trux
Twin
Infinitives (1990)
Copertina
(fronte) (a destra)
Ovvero il Nero come minimalismo senza compromessi...
Joy Division
Unknown Pleasures (1979)
Copertina (fronte)
Umore nero nella Madchester dei primi anni '80
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