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Il rock invisibile

Creato il 31 luglio 2015 da Lafirmacangiante
(di Evil Monkey, 2015)
IL ROCK INVISIBILENella presentazione che lo stesso Evil Monkey fece qualche tempo addietro del suo breve scritto, l'autore affermava (e cito quasi testualmente) di riconoscersi in pieno nella categoria dei bugiardi e anche che le balle bisogna saperle raccontare bene.
Partendo da questo presupposto possiamo constatare con tranquillità come Evil Monkey sia un ballista sopraffino, capace sì di intrattenerci con quelle che chiamerei invenzioni di qualità più che balle vere e proprie, ma di intrattenerci con queste frottole in maniera intelligente e in qualche modo anche colta.
Ma perché parliamo qui di invenzioni? Il rock invisibile, che come sottotitolo riporta In 25 dischi fondamentali, è un excursus tra venticinque possibili album in qualche modo rappresentativi di diversi modi di intendere, sentire (col cuore ancor più che con le orecchie), fruire e anche realizzare la musica. 25 album che non esistono. 25 balle.
Considerando la minima foliazione del libro in questione, poco più di un'ottantina di pagine, i contenuti, ma soprattutto gli spunti offerti dall'opera, sono molteplici. Più che le venticinque recensioni che trovate al suo interno (comunque appassionanti), a colpire il lettore un minimo attento sono le idee che stanno dietro la realizzazione di questi scritti, la ricerca di un linguaggio nuovo ma anche e soprattutto una nuova via di associazioni di idee riguardanti la musica e i suoi contesti.
Difficile spiegare in poche parole le felici e argute intuizioni messe su carta da Evil Monkey nelle sue introduzioni e negli accostamenti tra nuovi modi (anche) di catalogare la musica e i brani tratti da Le città invisibili di Italo Calvino (connubio perfettamente riuscito). Così come Calvino immaginò che Marco Polo potesse descrivere fantastiche città inesistenti al Kublai Kan, allo stesso modo la Scimmia cattiva ci trasporta tra i solchi di inesistenti album e tra le sensazioni che questi avrebbero potuto provocare nell'ascoltatore/lettore.
E così gli album non sono più suddivisi per rigidi generi o fredde date d'uscita, bensì per possibili umori e approcci dell'ascoltatore, non per album seminali ma per rassicuranti opere di consolidamento, attraverso nuovi linguaggi, per esperienze e momenti cardine nella vita del fruitore e via discorrendo. Detto così sembra tutto artificioso e campato per aria, ma nel momento della lettura delle varie introduzioni inserite nel libro dall'autore, tutti i dubbi e le perplessità che questo mio breve commento può aver innescato in voi verranno sciolte in un attimo.
Resta il rimpianto di non poter ascoltare Songs for open mind dei The Comitè o l'album di debutto dei The Soft Boys o altre possibili perle nascoste tra le righe di questo libro. Non di meno percorsi di ascolto reali sono più che possibili raccogliendo suggerimenti qua e là tra le recensioni di questo viaggio tra 25 dischi che più che fondamentali definirei rappresentativi di qualcosa di molto personale.
Link al libro in Versione PDF (gratuita)http://www.mediafire.com/view/iznbrzjvxqwghgs/Il_Rock_Invisibile.pdf
Link al libro in versione cartaceahttp://www.lulu.com/shop/evil-monkey/il-rock-invisibile/paperback/product-22195135.html

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