Lui ama lei, che però ama un altro (il quale – detto per inciso – però non ricambia l’amore e ama una quarta persona).
Sembra la trama di Beautiful ed invece è la linea di fondo di Il romanzo della mummia di Theophile Gautier.
La differenza importante sta nel fatto che lui è il Faraone, lei la figlia del grande sacerdote e l’altro uno schiavo ebreo.
Facciamo un passo per volta, perchè direi che il soggetto del romanzo è forse l’aspetto meno interessante dell’opera di Gautier.
Io dividerei il lavoro in tre momenti distinti, sia dal punto di vista dello stile che da quello della vicenda.
La prima parte è una descrizione infinita di ambienti, architetture, suppellettili, acconciature.
Una descrizione appassionata capace di portarci nell Egitto di qualche migliaio di anni fa e di farlo conuna forza ed un dettaglio probabilmente senza precedenti.
La seconda parte è la vicenda narrata, in cui seguiamo Thaoser, splendida figlia del grande sacerdote nel suo tentativo di conquistare Poeri, giovane schiavo di alto rango, ma pur sempre schiavo.
Un amore che la spinge a spogliarsi dei suoi averi per farsi amare dall’uomo e che la porterebbe anche ad abbandonare la sua religione fatta di mille dei naturali per cercare di comprendere la nuova fede monoteistica israeliana.
E questo aspetto ci porta alla terza parte del libro in cui, abbastanza sorprendentemente, vediamo comparire Mosè ed Aronne e seguiamo il loro scontro col Faraone e la fuga dall’Egitto. Cioè quello che ci racconta la Bibbia visto da un punto di vista differente.
Altro personaggio fondamentale è il Faraone, di cui mai viene detto il nome (ma che se la memoria storica non mi inganna potrebbe essere Ramses II), un semidio invincibile e che tutto può.
Il romanzo di Gautier è interessante soprattutto per gli aspetti descrittivi, capaci di farci conoscere nei dettagli la vita di quell’Egitto (e che in definitiva gli sono valsi il titolo di romanziere archeologico).
Curiosa e funzionale anche l’introduzione in cui vediamo due archeologi scoprire una tomba intatta ed un papiro tra le braccia della mummia, papiro su cui è scritta la storia che poi andiamo a conoscere.
Il volume che vedete in foto comprende anche due racconti brevi.
Una notte con Cleopatra ritrae col solito dettaglio di particolari una notte della regina tra feste inimmaginabili, banchetti sontuosi, sesso e sangue. Una notte dedicata ad un misterioso amante cui Cleopatra decide di concedersi per noia, il prezzo di quella notte sarà inevitabilmente la morte del prescelto.
Arria Marcella sposta invece l’attenzione sull’Italia e su Pompei.
Ottaviano si innamora del calco lavico del seno di un’antica abitante pompeiana ed una notta (a metà tra sogno e magia) finisce per ritrovarsi nella Pompei del 79 d.c. ed incontrare proprio la sua amata Arria. Occasione per dare uno sguardo alle abitudini e alle tradizioni della popolazione campana.
Nota conclusiva (o iniziale).
Ero curioso di leggere qualcosa di Theophile Gautier, che fino ad ora conoscevo solo perchè a lui Charles Baudelaire ha dedicato I fiori del male con la seguente effige:
Al poeta impeccabile
al perfetto mago delle lettere francesi
al mio carissimo e veneratissimo Maestro e Amico
Thèophile Gautier
con la più profonda umiltà
dedico
questi fiori malsani