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Il romanzo è finito. E ora? (parte 2)

Da Anima Di Carta
Il romanzo è finito. E ora? (parte 2) Come dicevo nella prima parte di questo post, una volta che abbiamo terminato di scrivere il nostro romanzo dovremo cominciare una serie di attività per preparare il nostro “figlioletto” ad affrontare il mondo. In questo periodo, io sono per l'appunto impegnata con questi passi.

Far testare ai beta-reader lo scritto


Dopo aver preparato il testo al meglio, è venuto il momento di sottoporlo ad alcuni lettori di fiducia. Nessuno ci vieta di farlo durante la stesura o la revisione, però io preferisco non far leggere niente prima di aver finito. In ogni caso, questo passo è utile a capire se la storia e i personaggi possono suscitare interesse. Inoltre, i lettori-cavie possono aiutarci a scovare errori, incongruenze, refusi e sviste. Insomma, tutto quello che ci è sfuggito.

Leggi:
• Il lettore-cavia ideale


Spesso vedo su Facebook autori che si lamentano di lettori-cavie colpevoli di non aver segnalato degli errori. Ma nessuno può aspettarsi una cosa simile! Chi si sobbarca l’onere di leggere i nostri testi in anteprima non ha il dovere di spulciarli per trovare tutto ciò che non va, siamo noi i responsabili di ciò che produciamo e pubblichiamo, soprattutto se stiamo parlando di self. Il compito di chi ci fa da tester è quello di fornirci delle impressioni, di comportarsi da lettore, tanto meglio se attento e acuto nelle sue osservazioni.
D’altra parte una cavia ha a sua volta dei limiti e non dovrebbe pretendere di stravolgere quello che abbiamo creato. Come scrivono Grazia Gironella e Chiara Solerio nei link che seguono, il rapporto con i beta-reader è sempre molto delicato.

Leggi:
• Scrivere è vivere - Feedback: avvertenze e modalità d'uso
• Appunti a margine - Testare il proprio romanzo: il rapporto controverso con i “lettori-cavia”


Probabilmente, dopo che i nostri lettori di fiducia ci hanno dato la loro opinione, sarà necessario fare delle modifiche al testo, valutando se accogliere o no le osservazioni fatte.
Io finora ho sempre trovato costruttivo questo confronto. E a chi obietta di non aver bisogno del parere di un lettore esterno, chiedo: sei sicuro di essere un giudice imparziale di ciò che hai creato?

Scrivere la sinossi


E qui si apre un capitolo spinosissimo per tutti. Alcuni se ne occupano preventivamente (e fanno bene), magari addirittura prima di mettersi a scrivere. Purtroppo io non sono tra loro. Anzi, l'idea di dover scrivere questa benedetta sinossi mi provoca ancora sudori freddi.
Al di là delle tante cose che vengono dette sull'argomento, ho trovato molto utile ciò che afferma l'articolo che segue. Facendo un paragone con la cronaca di una partita di hockey, l'autore sottolinea quanto sarebbe noioso un resoconto step-by-step di tutto quello che succede. La bravura di un giornalista sportivo sta proprio nel riuscire a trasmettere la passione che suscita ogni azione di gioco. Allo stesso modo, se la sinossi è un semplice riassunto di ciò che accade nella storia, non risulterà minimamente coinvolgente.

Leggi:
• How to write a book now - How to write a synopsis of your novel


Ma perché scrivere una sinossi? Il motivo più importante è che (quasi) tutti gli editori e gli agenti la richiedono. Quindi, viene da domandarsi: se non abbiamo intenzione di spedire il romanzo a nessuna casa editrice o agenzia, ci possiamo risparmiare questo passo? Sì e no. Il tipo di sinossi destinata al pubblico in realtà è una quarta di copertina e va preparata in previsione della pubblicazione self. La forma però cambia: mentre per l'editore serve una sintesi completa (finale compreso) della storia, la descrizione che andremo a presentare ai lettori dovrà essere molto più stringata e allusiva. In pratica, la sinossi destinata all'auto-pubblicazione non svela molto della trama, ma solo alcuni punti salienti, per incuriosire e dare un'idea del genere e del contenuto del romanzo.
Va da sé che a questo punto dovremo aver preso una decisione in merito alla pubblicazione. Come qualcuno di voi già sa, io non ho intenzione questa volta di imbarcarmi nell'affannosa ricerca di un editore, quindi sto studiando le quarte di copertina, analizzando quelle di romanzi simili a mio, mentre butto giù qualche idea. Più in là farò un post che riassumerà le mie considerazioni.

Leggi anche:
• Come scrivere una sinossi
• Come fare una sinossi rapida ed efficace
• Inchiostro, fusa e draghi - Scrittevolezze - Sinossi, maledette sinossi
• Nativi Digitali - Come NON scrivere una sinossi


Preparare il materiale per presentare il libro


Prima dell'inevitabile bivio tra pubblicazione tradizionale o self, è possibile avvantaggiarsi preparando materiale che ci sarà utile in entrambi i casi.
  • Scheda del romanzo
  • Biografia autore

Leggi:
• Pennablu - Una perfetta scheda ebook
• Pennablu - Una perfetta scheda libro


Non ho trovato articoli  sulla realizzazione della biografia che mi abbiano soddisfatta, quindi se avete da suggerirne, ve ne sarò grata.
Se abbiamo invece già deciso di affrontare editori e agenti, dovremo essere armati di:
  • Una lista di indirizzi
  • Una lettera di presentazione dello scritto

Leggi:
• Come inviare un manoscritto


Resta fermo che in genere ogni editore fornisce indicazioni precise sull'invio, quindi è bene attenersi a quelle. Una volta mandato tutto, preparatevi con santa pazienza a fare le ragnatele.
E se invece volete diventare autori indipendenti? Questo è un campo per me nuovo, in cui sto cercando di orientarmi per capire quali sono i passi da fare e le scelte possibili. Non mancherò di tenervi informati in futuro sulle mie scoperte!
E voi a che punto siete?

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