Magazine Musica

Il romanzo giallo

Da Aperturaastrappo
Il romanzo gialloIl Sig. Lorenzo Montano aveva l’incarico di curare una collana di libri, un progetto approvato dall’editore Arnoldo Mondadori. I libri erano tutti stampati e rilegati, il dilemma era come fare la copertina però Il grafico era in malattia, il sostituto era in viaggio di nozze e in tipografia c’erano disponibili solo due colori nero e giallo.
Il Sig. Mondadori era perplesso nell’utilizzare il giallo, non aveva mai visto un libro così sgargiante. Decisero e nacque così il romanzo giallo. In effetti si tratta di storie che narrano omicidi dove un investigatore indaga su morti ammazzati, quasi sempre muoiono in bellissime dimore oppure in treno - non si capisce perché sono sempre ricchi, tipo che la morte si schifiasse della povertà!Gli assassini invece sono sempre in salute non soffrono di allergia, al primo starnuto farebbero fuori la vittima con una testata invece che accoltellarla. Non sono miope, riconoscere la vittima è di vitale importanza e soprattutto non devono soffrire di cattiva digestione, eruttare in faccia alla vittima non è elegante! Gli inglesi in questo genere sono i migliori, il clima li aiuta molto. Da loro piove sempre, costretti a stare chiusi dentro si annoiano e si accaniscono contro qualcuno, così cominciano a fantasticare ammazzando tutti quelli che conoscono. Uno di questi fuma la pipa, che è l’unico (insieme al suo amichetto di avventure Watson) che non uccide, perché passa il tempo a scoprire i colpevoli.Anche noi in Italia abbiamo un grande giallista, lui come gli inglesi comincia a scrivere di ammazzatine quando lascia la Sicilia. A Roma si ritrova quasi sempre in casa a vedere la città attraverso le finestre bagnate dalla pioggia. Chissà nella sua testa di siculo cosa passa.. nonostante lavorasse in RAI, la sua rabbia di emigrato lo porta a scrivere di ammazzatine di ogni genere.

Camilleri ora ti puoi dare una calmata, più che una collana di gialli hai organizzato una strage a puntate! Caterina Guttuso


                                                                                                                  

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog