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IL ROMANZO SPERIMENTALE DI LAURENCE STERNE #letteraturainglese #romanzo #sperimentazione

Creato il 11 novembre 2013 da Albertomax @albertomassazza

sterneAncor prima che si fosse consolidata la tradizione del romanzo realista inglese di De Foe, Richardson e Fielding, un maturo uomo di chiesa di origine irlandese, Laurence Sterne, noto nella diocesi di York per i suoi sermoni mirabolanti e coinvolgenti, si lanciò in una formidabile opera di destrutturazione e dissacrazione della neonata forma letteraria. Il suo assalto fu talmente ben orchestrato che le sue opere entrarono esse stesse nella tradizione della forma romanzo, divenendo, al pari dei suddetti padri fondatori, punto di riferimento per generazioni di scrittori, anche se solo nel novecento, in particolare dopo la pubblicazione dell’Ulisse di Joyce, se ne colse appieno la straordinaria portata innovatrice. E pensare che l’eccentrico reverendo iniziò a scrivere piuttosto tardi, a quarantasei anni, e pubblicò appena tre opere in vita. La prima di queste, nel 1759  (un pamphlet satirico che prendeva spunto da un’indecorosa disputa per motivi di cariche nella diocesi di York, ordita da un avvocato faccendiere e che vedeva coinvolti l’Arcivescovo, il Decano e lo stesso Sterne) si presentava sconcertante già nel titolo: Un romanzo politico. Rifacendosi alla tradizione eroicomica, in particolare a Rabelais, Sterne parodiò la vicenda accentuandone gli aspetti più meschini e ridicoli, degradando i protagonisti reali e l’oggetto del contendere: l’Arcivescovo divenne parrocco e le cariche ecclesiastiche un tabarro mangiato dai tarli e delle braghe consunte. Il libello ebbe successo nei salotti, grazie alla fluidità e all’ironia della sua prosa, ma le autorità ecclesiastiche ordinarono la distruzione delle 500 copie, giudicando l’opera irriguardosa nei confronti della chiesa. Solo quattro copie scamparono al rogo, per essere scoperte in tempi relativamente recenti.

Il buon riscontro di pubblico incoraggiò lo scrittore a portare avanti le sue teorie e appena un anno dopo, pubblicò i primi due volumi della sua opera più strutturata, Vita e opinioni di Tristram Shandy, un vero e proprio assalto frontale all’ancor giovane forma romanzo. L’eroe eponimo, ad esempio, era decisamente marginale nello sviluppo della narrazione, comparendovi solo a metà e per pochi capitoli. La trama stessa pareva un cane che si mordeva la coda: prometteva evoluzioni perennemente rimandate, naufragava nelle digressioni, si sosteneva solo per la felice caratterizzazione dei personaggi e per l’abilità letteraria dell’autore. La consequenzialità della narrazione era costantemente destabilizzata da flashback, salti cronologici e divagazioni metanarrative. La stampa del romanzo era infarcita da stranezze tipografiche di gusto dadaista: una pagina completamente bianca per rappresentare l’assenza di eventi degni di nota; una pagina completamente nera per ricordare l’incombenza della morte; e ancora, una pagina marmorizzata e capitoli costituiti da una sola frase. La pubblicazione del romanzo, diviso in nove volumi, avvenne in cinque riprese tra il 1760 eil 1767. I primi volumi pubblicati ebbero un vasto successo per la novità stilistica, ma alla lunga l’opera risultò difficilmente digeribile per il pubblico del tempo.

A causa del suo stato di salute minato dalla tubercolosi, Sterne intraprese dei viaggi in Francia e in Italia che fornirono lo spunto per il suo secondo e ultimo romanzo, Un viaggio sentimentale. Questo lavoro rappresentò una sorta di ritorno all’ordine di Sterne, dopo i funambolismi sperimentali del Tristram Shandy, segnato da un successo troppo effimero. La continuità con il romanzo precedente venne garantita dal protagonista Yorick, cooprotagonista nel ruolo di un prete del Tristram Shandy, e dagli intenti satirici e dissacratori nei confronti dei generi in voga al tempo. L’aggettivo Sentimentale presente nel titolo manifestava comunque la volontà di permeare il romanzo di una stimmung, per quanto venata di ironia, del tutto assente nel romanzo precedente. Un viaggio sentimentale venne pubblicato nel 1768, immediatamente successivo al IX ed ultimo volume del Tristram Shandy, pochi mesi prima della morte di Sterne. Il romanzo venne tradotto in Italia da Ugo Foscolo.

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