LO SPELEOLOGO
di NICOLAS ICARDI
Il progressive-rock italico è stato adorato e snobbato al tempo stesso da molte persone, ed è spesso stato considerato di più all'estero che qui da noi. Gruppi come Locanda delle Fate, Pierrot Lunaire e Campo di Marte non sono certamente passati alla storia come altre band (cito solo il Banco, Le Orme e la PFM). Senza dubbio fa parte di questa fascia di gruppi anche Il Rovescio Della Medaglia, che ha pubblicato solo 3 album, ma di alto livello, nella propria carriera degli anni '70. Così, mentre le band più famose dell'it-prog facevano il loro successo (sebbene giustamente), questi altri complessi venivano rimossi ingiustamente dalla memoria dei rocker italiani. Formatosi a Roma sul finire degli anni '60 con il nome di Lombrichi, Il Rovescio Della Medaglia assume la denominazione definitiva in occasione della partecipazione al Festival Pop di Viareggio nel 1971. Il gruppo era composto da Enzo Vita (chitarra), Stefano Urso (basso) e Gino Campoli (batteria) ed ebbe nel ruolo di cantante prima Gianni Mereu, poi Sandro Falbo e infine Pino Ballarini, venuto a Roma da Pescara, dove aveva suonato con i Poema. Grazie all'esibizioni dal vivo nel circuito capitolino, il gruppo viene messo sotto contratto dalla RCA, per la quale realizza il primo album "La Bibbia"(1971). Registrato in presa diretta è un concept che riprendeva in generale i primi capitoli del testo sacro. Un ottimo esordio con canzoni impegnate, anche se musicalmente non si dissociava più di tanto dagli stilemi dell'Hard Rock di scuola inglese. Il successivo "Io Come Io"(1972) è un album che dura solo poco più di 28 minuti, ma è anche ricco di spunti interessanti a livello musicale e di testi che si rifanno a Hegel. La sequenza completa dei brani è una sorta di ricerca del proprio IO, una caccia all'identità. L'ingresso nella formazione del tastierista Franco Di Sabbatino coincide con una netta virata verso il Prog, testimoniata dal successivo "Contaminazione"(1973), realizzato in collaborazione in fase di arrangiamento con Luis Bacalov. Il gruppo si presenta con un progetto più che mai ambizioso: conciliare la musica classica col progressive e l'album che ci troviamo davanti non è solo sperimentazione, ma anche la certezza che l'ambiguo progetto è possibile. Pur non godendo appieno dell'appoggio della critica, il gruppo puo comunque godere dell'appoggio del pubblico, oltre che della stima dei colleghi, gli stessi che organizzeranno nel Gennaio del 1974 una serata di solidarietà al Piper di Roma, per permettere loro di raccogliere i fondi necessari per far fronte al furto della costosissima strumentazione che avevano subito pochi mesi prima. Il 1975 fa registrare l'uscita di "Contamination", versione in lingua inglese del disco precedente e del singolo "Let's All Go back", ma sono gli ultimi colpi di coda di un gruppo giunto ormai alla fine della corsa, tant'è che, dopo una breve militanza in formazione di Michele Zarrillo, la band si scioglie nel 1976, al termine di un tour. Il bassista Stefano Urso andrà a fondare gli Europe, autori nei primi anni '80 di un album e di alcuni singoli in stile pop/rock. Dopo l'uscita del buon live "...Giudizio Avrai"(1988) all'inizio degli anni '90 il chitarrista Enzo Vita riforma il gruppo con una formazione totalmente nuova pubblicando un nuovo album intitolato "Il ritorno"(1995), molto diverso dalla passata produzione e più commerciale, come i successivi "Vitae "(1999) (registrato prima) e l'ultimo "Microstorie", uscito nel 2011.
Dalla loro discografia vi propongo 3 tracce:
"Sodoma e Gomorra" da "La Bibbia"(1971), pezzo strumentale caotico, acido, tribale, metallico, vorticoso, pulsante, batti e ribatti tennistico tra chitarra e batteria. Un classico metal antelitteram (per i pochi che lo conoscono).
"Il Giudizio" da "La Bibbia"(1971) inizia dapprima sommesso, sulle sue, poi sempre più incalzante, 10 minuti di sfoggio di riff da antologia (con un paio tra i più belli che il rock italiano possa mai ricordare).
"La Mia Musica" da "Contaminazione"(1973), capolavoro assoluto di poesia, musica e melodia. L'influenza classica qui è sublimata dalla potenza creativa e da un'intelligenza etica e spirituale che oggi non c'è più, o meglio resta sepolta da strati di fognatura culturale.
SODOMA E GOMORRA - 1971
IL GIUDIZIO - 1971
LA MIA MUSICA - 1973