Edimburgo - Sergio Parisse, capitano dell'Italia, sarà l'unico 'reduce' del successo azzurro del 2007, prima e finora unica vittoria esterna nella storia della partecipazione al Sei Nazioni raccolta proprio al BT Murrayfield.
" Ho un bel ricordo di quel giorno, ma domani sarà un'altra storia. Sarà molto difficile che riusciremo ancora ad approfittare di tre intercetti nei primi quindici minuti. Ce lo auguriamo, ma sarà difficile ".
Il capitano azzurro parla alla vigilia di una delle sfide più importanti dell'Italia degli ultimi anni, che arriva dopo un anno negativo, il 2014, chiuso con una sola vittoria - contro Samoa ad Ascoli Piceno - dopo un Sei Nazioni da dimenticare. Le prime due gare del 2015, l'anno della RWC, hanno fatto vedere qualcosa di incoraggiante ma il prossimo avversario, la Scozia, è da prendere con le molle.
" La Scozia inizierà la partita cerando di alzare subito il ritmo, per metterci in difficoltà. Ci aspettiamo un inizio intenso e noi dovremo essere concentrati fin da subito, perché se li lasciamo giocare senza cercare di fermarli sul nascere potremmo andare in difficoltà. Non abbiamo analizzato i singoli, abbiamo analizzato l'avversario nel complesso; i loro trequarti sono forti, giocano tutti nella stessa squadra e sono molto affiatati ".
" La chiave del match sarà nei punti d'incontro. La Scozia è una squadra rognosa, che sporca sempre i punti d'incontro sia con gli avanti, sia soprattutto coi trequarti; penso a Dunbar e Sean Lamont, bravi a 'fare confusione' al largo e creare scompiglio al breakdown. Loro sono molto performanti in quel fondamentale, contro Francia e Galles hanno totalizzato un grande numero di turnover e noi dovremo essere bravi a non fargli fare il loro gioco. Noi dovremo essere capaci di giocare senza timore ed essere bravi ad imporre il nostro gioco, come abbiamo fatto a Londra, e dare continuità. La nostra mediana avrà il compito fondamentale di capire i momenti e adattare le nostre giocate di conseguenza, alternando le giocate alla mano alla ricerca di territorio sfruttando i calci di posizione. Anche il clima sarà importante e influirà sulle nostre scelte; il nostro piano di gioco non è cambiato, noi avanti dobbiamo dominare in touche e in mischia ed essere convinti che sarà una battaglia che durerà ottanta minuti ".