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Il Sacro Suono di Arjiam di Daniela Lojarro

Creato il 17 ottobre 2010 da Nasreen @SognandoLeggend

Eccomi, finalmente, con una nuova recensione per il progetto In My Mailbox. So perfettamente che questa recensione doveva essere pronta dieci giorni fa ma, purtroppo, non avevo considerato con attenzione il carico che avrebbe apportato un nuovo lavoro all’università. Spero che l’autrice, che molto gentilmente mi ha spedito questo romanzo qualche tempo fa, non sia troppo delusa dal ritardo.

 

Daniela Lojarro;

Il Sacro Suono di Arjiam di Daniela Lojarro
Nata a Torino, Daniela Lojarro, vincitrice di importanti concorsi internazionali, appare fin da giovanissima come protagonista del melodramma italiano sui maggiori palcoscenici europei collaborando con registi quali R. de Simone, P. Pizzi, U. Santicchi, F. Zeffirelli, e importanti direttori d’orchestra come F. Brüggen, V. Delmann, G Kuhn, D. Oren e M. Viotti. Accanto all’attività operistica e concertistica, ha in seguito intrapreso quella di terapista in Audio- psico-fonologia secondo il metodo sviluppato da Alfred Tomatis. Daniela decide ora di cimentarsi come scrittrice fantasy: “Il Suono Sacro di Arjiam” è la sua prima rivelazione letteraria.

Presentazione del romanzo: Video 1 – 2 – 3

 

Il Sacro Suono di Arjiam di Daniela Lojarro
Titolo: Il suono sacro di Arjiam (isbn:9788862052108)
Autore: Daniella Lojarro
Serie: #
Edito da: EdiGiò
Prezzo: 25,00€
Genere: Adult Fantasy, Mistery, Magia
Pagine: 697 p.
Voto: 
Il Sacro Suono di Arjiam di Daniela Lojarro

 

Trama: Per il regno di Arjiam si profila una terribile minaccia: il nobile Mazdraan, affascinante Primo Cavaliere del Re, ha scoperto che, all’avverarsi di determinate condizioni astrali, potrà ottenere il controllo assoluto sulle vibrazioni del Suono Sacro, il principio creatore dell’universo, e mutare a suo piacimento la Legge che regola il ciclo della vita. Il cammino di Fahryon, neofita dell’Ordine sapienziale dell’Uroburo, sembra incrociarsi per caso con quello del nobile Mazdraan, 
dell’anziano saggio Tyrnahan, irriducibile avversario del Primo Cavaliere, e dell’ingenuo e valoroso Uszrany, Cavaliere dell’Ordine militare del Grifo. Durante la sua iniziazione ai misteri del Suono Sacro però, Fahryon comprenderà il suo ruolo nella vicenda in cui si è trovata coinvolta e, dopo averlo coscientemente scelto, deciderà di sviluppare le sue doti e di trasformare le sue apparenti debolezze nell’arma vincente per impedire che il Mondo precipiti nel caos.

Citazione: «È al cammino che hai davanti che devi guardare, non a quello che hai già compiuto. Il Suono Sacro è la Conoscenza. In esso troverai la via per sollevare il velo che nasconde la verità immutabile.»

 

Opinione Personale: Il Suono Sacro di Arjiam è a tutti gli effetti il miglior fantasy classico che io abbia letto negli ultimi mesi. Non parliamo di Urban fantasy, vampiri o licantropi ma, bensì, di un fantasy classico dalle connotazioni epiche che non può far a meno di catturare, grazie alla sua assoluta originalità, con dolcezza gli amanti del genere.

Nonostante le sue, quasi, 700 pagine questo romanzo non risulta assolutamente pesante e scivola via con facilità grazie all’incredibile bravura della Lojarro che crea di sana pianta un universo fantastico e curato nei minimi particolari. Lotta fra Bene e Male? Forse… ma nel melodico mondo di Arjiam vedremo contrapposti l’Armonia e la Malia che si controbilanciano per garantire il mantenimento della pace minacciata da Mazdraan. Ed è infatti il Suono il centro nevralgico di questo universo creato dalla Lojarro.

I protagonisti, fin dal primo capitolo, ci appaiono affascinanti, ben caratterizzati e complessi. Perfettamente “umani”, quindi. Nessuno di loro è piatto o costruito (nel senso negativo del termine) al punto da essere prevedibile. Il vecchio Magh, Fahryon e il Cavaliere Uszrany ci vengono presentati nei primi capitoli e in poche e semplici “note”, come oserei definire lo stile di questa autrice, riusciamo subito a conoscerli e apprezzarli. Nessuno di loro è una semplice “macchietta” posta per introdurre il romanzo, tutti hanno un “peso” e la giusta importanza. Perfino la stessa Xhanys, che conosciamo e salutiamo del giro di qualche pagina ci colpisce e facciamo nostra la sua inquietudine. Perfino Mazdraam, il cattivo, è assolutamente ammaliante!

Lo stile narrativo dell’autrice è molto elegante, lineare, preciso e coinvolgente. Benché non siano presenti grandi “guerre” durante tutto il viaggio dei protagonisti nel mondo di Arjiam, Daniela Lojarro riesce comunque a coinvolgere il lettore con una facilità incredibile. I dialoghi sono essenziali, ironici, brillanti e interessanti al punto che le la trama scivola via, verso l’epilogo, con una facilità disarmante. Le tematiche affrontante sono molteplici ma, soprattutto, è ammirevole il coinvolgimento dei vecchi insegnamenti, dell’importanza dell’armonia interiore ed esteriore, dell’equilibrio del Tutto e dell’importanza del “Canto”. Nel passato, per moltissime culture, il Canto era il mezzo di comunicazione con il Dio, l’Eterno, la Natura… Insomma, l’idea di usare il “Canto”, come strumento di canalizzazione del potere di preveggenza e risanamento del corpo come dell’anima, è stata veramente un tocco di classe.

Senza contare che dobbiamo ricordare che l’autrice non ha fatto altro che “mostrarci”, in grande, le sue capacità canore e l’importanza che assume il canto ai suoi occhi.

Apprezzatissimo il piccolo glossario finale che aiuta il lettore a orientarsi fra i nomi ed i posti nei primi capitoli ma che, dopo un po’, diventa assolutamente superfluo dato che i nomi usati dall’autrice sono molto orecchiabili e si memirizzano facilmente. In definitivamente un’altro punto in favole della Lojarro.

Un romanzo d’esordio veramente meritevole. Ecco qual’è il rischio di rivolgersi solamente ai soliti nomi (o ai Grandi nomi)… Si rischia di perdere della perle di vale come questo romanzo!

Assolutamente consigliato.

 


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