Il sagrestano stanco

Creato il 11 marzo 2011 da Ussaro @PierNicoOrnano

Secondo Silvano Moffa, la diaspora non è finita.
”Il responsabile per eccellenza”(fu il primo ad abbandonare il presidente della camera dopo esser stato uno dei primi a seguirlo), la maggioranza si allargherà..

Ma chi è Moffa?
Permettetemi di dire che è ”Un sagrestano stanco”.
Dopo esser stato un perfetto ”Cavalier Servente” del fondatore del FLI, ora pare abbia acquisito un certo grado di autonomia e fa anche la predica ai suoi ex amici di partito.

Ricorda la buonanima di Aldo Moro, uomo politico di ben altra caratura, col solo difetto di essersi dedicato quando era al governo a ricercare, per tatticismo politico, spericolati equilibri dialettici con i partiti di sinistra, lui che proveniva dal GUF e nel dopoguerra si era distinto per collaborare egregiamente con il periodico neo-fascista ‘Rosso & Nero’ credeva in una stabilità fondata sul compromesso storico, ma con ben altro senso delle istituzioni, rispetto a coloro che gli succedettero.


A Moffa si attaglia la definizione che Gianna Preda , punta acuminata ed indimenticabile del ”Borghese”, diede al personaggio barese, in polemica per il suo filo-marxismo, quand’era presidente del consiglio, appellandolo ‘’sagrestano stanco”, forse perché dava l’impressione nei suoi discorsi un po’ soporiferi e prolissi e complicati da una sorta di retorica levantina, di parlare senza convinzione, con una terminologia un po’ bizzarra che non mancava di coniare parole e frasi tanto originali quanto oscure, del tipo ‘le convergenze parallele’,
passate poi alla storia come esempio di genialità politico-semantica.


Il leale amico di Fini, invece non ha dovuto né impegnarsi né esporsi troppo.


A seguito di un primo animato girovagare, con aria pacata e un po’ sorniona, ora invita gli ex colleghi a riflettere sulla presunta verità effettuale, secondo cui ci sono argomenti che la politica , quella alta e nobile, non può capire; occorre invece immergersi nella pragmatica realtà del Transatlantico, il corridoio dei passi perduti, dove contano maggiormente i fatti concreti rispetto alle motivazioni ideali.
E’ così che, con altri rispettabili responsabili, come la transfuga udc Siliquini e la mecenete della telematica Campus – Università Polidori, ha trovato le sue convergenze… e forse qualche nuova poltrona.


Perché non potrebbe capitare anche ad altri?


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