L'inizio è forse un po' confuso partendo dalle celebri immagini dei cercatori d'oro della Serra Pelada, l'innesto di Wim Wenders che racconta come si sia innamorato dell'opera di Salgado attraverso una fotografia (la bellissima beduina cieca) e l'intervento dell'aiuto regista, il figlio di Salgado, Juliano Ribeiro, che ora segue il padre documentando i suoi reportage per conoscere meglio quel padre che durante la sua infanzia fu molto assente.
Si resta poi completamente affascinati dalla parabola umana ed artistica di Salgado, laureato in economia che alla fine degli anni '60 decide di lasciare il Brasile, vittima della dittatura assieme alla giovane moglie, Leila; sarà la consorte a comprare una macchina fotografica per i suoi studi di architettura ma il mezzo affascina talmente il marito che decide di abbandonare la vita sicura da manager londinese e seguire la passione per la fotografia.
Dopo essersi fatto conoscere Salgado inizia i suoi lunghi reportage in giro per il mondo, prima con Otras Americas dove va alla scoperta delle popolazioni del Sud America senza però rientrare in Brasile, poi Workers - La mano dell'uomo dedicato ai lavoratori del mondo.
La famiglia Salgado torna Brasile alla fine della dittatura e trovai una terra resa irriconoscibile dallo sfruttamento che spinge il fotografo a ripartire per altri progetti come Exodus dedicato alle grandi migrazioni del continente africano dovute a guerre e carestie.
La sconvolgente esperienza dei genocidi in Europa e in Ruanda spegne la vena creativa di Salgado che torna nella fazenda di famiglia e sempre su spinta della moglie Leila decide di riforestare la proprietà. Il successo dell'operazione, lunga e faticosa, porta il fotografo a misurarsi con il suo ultimo reportage Genesis, un tributo ai luoghi incontaminati della Terra, alla forza salvifica della natura che ha curato l'anima di Salgado, provata dagli orrori umani.
Protagoniste dell'opera sono sicuramente le foto meravigliose di Salgado ma colpisce anche il volto stesso del fotografo, ripreso spesso in primo piano con la piega amara della bocca di chi ha visto troppo e i tratti marcati del volto in cui spiccano gli occhi chiari, sereni e ancora curiosi di questo mondo.