Ottimo risultato per Il sale della terra: uscito lo scorso weekend in 37 copie, distribuito da Officine UBU, il documentario diWim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado ha sfiorato i 110 mila euro di incasso, con una media copia di quasi 3 mila euro, la seconda dei film usciti questo weekend (dopo Guardiani della Galassia), la quarta dell’intero box office.
Il pubblico ha quindi accolto come un autentico “evento” l’uscita del nuovo film di Wim Wenders, che dopo Buena Vista Social Club e Pina è tornato a raccontare l’universo poetico e creativo di un grande artista del nostro tempo, il fotografo Sebastiao Salgado.
Da quarant’anni Salgado attraversa i continenti sulle tracce di un’umanità in pieno cambiamento e di un pianeta che a questo cambiamento resiste. Dopo aver testimoniato alcuni tra i fatti più sconvolgenti della nostra storia contemporanea – conflitti internazionali, carestie, migrazioni di massa – si lancia adesso alla scoperta di territori inesplorati e grandiosi, per incontrare la fauna e la flora selvagge in un grande progetto fotografico, omaggio alla bellezza del pianeta che abitiamo. La sua vita e il suo lavoro ci vengono rivelati dallo sguardo del figlio Juliano Ribeiro Salgado, che l’ha accompagnato nei suoi ultimi viaggi, e da quello di Wenders, fotografo egli stesso.
«Dall’inizio – spiega Wenders – ci è sembrato essenziale tenere in considerazione il fatto che i Salgado hanno un’altra vita accanto alla fotografia: il loro impegno a favore dell’ecologia. Sapevo che era necessario raccontare due storie parallele. Si può dire che l’opera di rimboschimento che hanno messo in atto in Brasile e i risultati quasi miracolosi che hanno ottenuto, siano una specie di “happy end” per Sebastião, dopo tutta la disperazione di cui è stato testimone e la depressione in cui è precipitato al ritorno dall’ultimo viaggio in Rwanda. Salgado non ha soltanto consacrato Genesis, la sua ultima monumentale opera, alla natura, ma è proprio la natura ad avergli permesso di non perdere la sua fede nell’uomo».
Un esito straordinario per un documentario che, dopo i premi vinti ai Festival di Cannes e San Sebastian e la presentazione in anteprima italiana al Festival di Roma, sta conquistando gli spettatori di tutto il mondo: segno ulteriore delle potenzialità – anche commerciali – del miglior “cinema del reale”, su cui Officine UBU torna a scommettere dopo il grande successo di Sacro GRA.
Visti gli incassi dei primi 4 giorni di programmazione, dal prossimo weekend è previsto un aumento delle sale.