A Beirut è di nuovo la volta del Salone del libro francofono, che celebra la “vitalità e il ruolo” della francofonia nel paese levantino. Organizzato dall’Institut français du Liban e dal Syndicat des importateurs de livres, il salone rimarrà aperto fino al 10 novembre al BIEL.
Il tema di quest’anno è “Les mots des autres”, a simboleggiare l’ampiezza e la diversità della letteratura francofona nel mondo (saranno ospiti anche autori da Haiti e dal Canada, ha annunciato il nuovo direttore dell’Institut Henri Lebreton in un’intervista tv), ma anche l’apertura al mondo editoriale libanese arabofono.
Per la prima volta infatti, saranno presenti anche alcune case editrici libanesi che pubblicano in arabo e che hanno pubblicato opere francesi tradotte in arabo. Le 12 case editrici* che hanno risposto all’invito del Salone sono presenti in Fiera all’interno di uno stand collettivo a loro dedicato. Ma non solo: come racconta L’Orient Littéraire, in occasione di questo evento “un catalogo in francese che recensice le ultime pubblicazioni in arabo è stato pubblicato dall’Institut français du Liban in collaborazione con L’Orient des Livres al fine di far conoscere meglio la produzione libanese al mondo francofono e incoraggiare gli editori stranieri a pubblicare di più i libri dei libanesi arabofoni. Inchallah”.
Non è certo l’arabo a minacciare lo sviluppo e il ruolo del francese nel Libano, bensì l’inglese, che “avanza del 20% in più ogni anno in Libano” e che è diventata la lingua d’espressione della gioventù libanese. Sul plurilinguismo libanese avevo scritto lo scorso anno qui.
Il francese, dunque? Una lingua elitaria, secondo Joumana Haddad, Mazen Kerbaj e Faten Fadel che ne hanno parlato proprio ieri davanti alle telecamente di Maghreb Orient Express.
In Italia la letteratura libanese, francofona e arabofona, è molto presente, conosciuta e…amata (mi viene in mente la coda infinita che si è creata all’ultimo Festival di Internazionale a Ferrara per l’incontro con Elias Khouri). Alcuni degli autori conosciuti anche da noi saranno presenti al Salone.
Lo scrittore Jabbour Douaihy parteciperà a due conferenze: Destin Meurtris (5 novembre) e Écrivains dans deux cultures (9 novembre); Elias Khuri sarà ospite della conferenza Les 50 ans de l’Institut d’études palestiniennes e presenterà la traduzione in francese del suo ultimo romanzo Sinalcol, pubblicato in Francia da Actes Sud (6 novembre).
Amin Maalouf, scrittore francofono di origine libanese, torna in Libano per la prima volta in qualità di membro dell’Accadémie française, ospite d’onore all’edizione di quest’anno, come racconta in questa intervista. Anche i suoi libri sono stati tradotti in arabo da Dar al Farabi, editore libanese.
Da non perdere per chi si trova nella capitale libanese è l’incredibile performance di quell’artista eclettico e brillante che è Mazen Kerbaj (musicista, intellettuale, disegnatore) il quale sta attaccando al muro, come in un enorme mosaico lungo 16 metri, i 382 disegni fatti nel 2012, uno (o più) per ogni giorno di quell’anno.
Alcuni dei 382 disegni…
Particolare!
Il suo “Journal illustré” nel 2014 potrebbe diventare un libro vero. Inoltre, mercoledì e sabato Mazen presenterà al pubblico del Salone il suo ultimo libro illustrato, dal titolo Lettre à la mère, pubblicato quest’anno da Apocalypse.
Infine, vi segnalo che ieri lo scrittore francese Sorj Chalandon ha vinto la seconda edizione del Prix littéraire francophone régional « Liste Goncourt / Le Choix de l’Orient » con il suo romanzo Le quatriéme mur sulla guerra civile libanese.
Il pubblico – giuria
Il libro di Chalandon, votato da una giuria di studenti provenienti da 5 paesi del Medio Oriente, come premio verrà tradotto in arabo e il suo autore l’anno prossimo patrocinerà l’edizione 2014 (come ha fatto il vincitore dello scorso anno, Mathias Enard).
Insomma, politiche culturali per rafforzare i legami tra il Libano e l’ex madrepatria e favorire gli scambi tra i due paesi in nome di quella francofonia bistrattata in patria, la Francia, ma esaltata all’estero.
Aspettando la fiera arabofona del libro che si terrà a Beirut il mese prossimo.
Per gli aggiornamenti direttamente dal salone potete seguire gli account ufficiali su Twitter e Facebook.
_______________
* Tra le case editrici libanesi arabofone: Dar Al Adab, Dar Al-Hadaek, Dar Al-Ilm LilMalayin, Dar Al-Saqi, Dar An-Nahar, Dar Onboz, Dar Oueidat, Dar Saer Al-Mashrek, Dar al Farabi.