Mi chiedo quale fosse il reale intento di chi ha manovrato, ormai da un pezzo, per allontanare Santoro dalla Rai. Forse non pagare più uno stipendio (lauto) a un odiato nemico? Oppure quello di silenziarlo una volta per tutte? No, quest'ultimo non credo, perchè se l'intento era quello di silenziarlo, quand'anche non ci fosse stata La7 (ma c'è) ci sarebbe stata la rete. Non credo che avrebbero ridotto Santoro al silenzio, non lo credo proprio. E poi, se non sopportavano di pagare uno stipendio così ricco a Santoro, dovevano anche considerare quanti soldi faceva incassare Santoro con gli sponsor: è sempre una questione relativa, tu mi costi tanto ma mi fai anche guadagnare tanto.Però una cosa sono riusciti a farla. Come spesso accade, quando la politica tocca qualcosa, quel qualcosa si rompe. Sono riusciti a distrarre, insieme alla trasmissione, un discreto numero di sponsor, di sicuro distrarranno molti telespettatori e di sicuro impoveriranno la discussione politica, specie se sostituiranno una trasmissione come Annozero con qualcosa di completamente diverso. Gli esempi sono evidenti: il Tg1 perde ascolti a ruota libera,non meglio fa Radio Londra. Ma non è certamente questo il problema. Non può ridursi a una semplice scaramuccia: il governo di turno allontana gli indesiderati dalla Rai. Non è solo questo, è anche una banale questione economica, è anche la salvaguardia dell'azienda radio televisiva italiana, è anche questione di togliere questo maledetto abbonamento dalle scatole e di gettare la Rai nell'arena pubblicitaria, facendola combattere ad armi pari con gli altri competitori. Già. Forse però qualcuno non sarebbe contento.Ma è anche questione di contenuti: si protesta per Santoro e per Floris, ma ci sono anche Vespa e Paragone, ed è giusto così. La trasmissione deve essere imparziale, nel senso che deve dare la possibilità a tutti di parlare, ma non è detto che debbano esserlo per forza i conduttori. Per una rara serie di coincidenze, quella di Santoro era una trasmissione di approfondimento politico che faceva anche cassetta, mi sembra logico, se seguo per un attimo la logica dell'uomo politico, che sia stata affossata.E poi dite che gli interessa il futuro dell'Italia? Se queste sono le premesse...Magazine Società
Mi chiedo quale fosse il reale intento di chi ha manovrato, ormai da un pezzo, per allontanare Santoro dalla Rai. Forse non pagare più uno stipendio (lauto) a un odiato nemico? Oppure quello di silenziarlo una volta per tutte? No, quest'ultimo non credo, perchè se l'intento era quello di silenziarlo, quand'anche non ci fosse stata La7 (ma c'è) ci sarebbe stata la rete. Non credo che avrebbero ridotto Santoro al silenzio, non lo credo proprio. E poi, se non sopportavano di pagare uno stipendio così ricco a Santoro, dovevano anche considerare quanti soldi faceva incassare Santoro con gli sponsor: è sempre una questione relativa, tu mi costi tanto ma mi fai anche guadagnare tanto.Però una cosa sono riusciti a farla. Come spesso accade, quando la politica tocca qualcosa, quel qualcosa si rompe. Sono riusciti a distrarre, insieme alla trasmissione, un discreto numero di sponsor, di sicuro distrarranno molti telespettatori e di sicuro impoveriranno la discussione politica, specie se sostituiranno una trasmissione come Annozero con qualcosa di completamente diverso. Gli esempi sono evidenti: il Tg1 perde ascolti a ruota libera,non meglio fa Radio Londra. Ma non è certamente questo il problema. Non può ridursi a una semplice scaramuccia: il governo di turno allontana gli indesiderati dalla Rai. Non è solo questo, è anche una banale questione economica, è anche la salvaguardia dell'azienda radio televisiva italiana, è anche questione di togliere questo maledetto abbonamento dalle scatole e di gettare la Rai nell'arena pubblicitaria, facendola combattere ad armi pari con gli altri competitori. Già. Forse però qualcuno non sarebbe contento.Ma è anche questione di contenuti: si protesta per Santoro e per Floris, ma ci sono anche Vespa e Paragone, ed è giusto così. La trasmissione deve essere imparziale, nel senso che deve dare la possibilità a tutti di parlare, ma non è detto che debbano esserlo per forza i conduttori. Per una rara serie di coincidenze, quella di Santoro era una trasmissione di approfondimento politico che faceva anche cassetta, mi sembra logico, se seguo per un attimo la logica dell'uomo politico, che sia stata affossata.E poi dite che gli interessa il futuro dell'Italia? Se queste sono le premesse...Possono interessarti anche questi articoli :
-
Servizio pubblico – rosso di sera! (da Firenze)
Può piacere o meno, Michele Santoro. Ma è uno dei (pochi) giornailsti che ci ha sempre messo la sua faccia. Uno di quei giornalisti che c'era, c'è e che... Leggere il seguito
Da Funicelli
SOCIETÀ -
Sondaggio IPSOS 9 giugno 2015: CSX 35,4% (+0%), CDX 35,4%, M5S 25%
Sondaggio IPSOS 9 giugno 2015 Nuovo sondaggio IPSOS per DiMartedì, il programma di Giovanni Floris su La7. Qui l’archivio degli IPSOS precedenti. Leggere il seguito
Da Andl
POLITICA, SOCIETÀ -
Bilderberg 2015. Lista partecipanti e temi in agenda
Anche quest’anno i magnacci di tutto il mondo si riuniscono al classico Bilderberg, incontro annuale che ormai non ha quasi più niente di segreto… a parte i... Leggere il seguito
Da Buenobuonogood
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Un Renzi da vergogna: in Campania sostiene il candidato che tocchderà a lui...
Il candidato Pd alle Regionali: “Il capo del governo ha detto che la questione è risolvibile. Tar o giudice ordinario non ci cambia nulla". Leggere il seguito
Da Tafanus
POLITICA, SATIRA, SOCIETÀ -
Dal 6 a 1 al 4 a 3, la svolta del bonus ai pensionati
Regionali, è stata la settimana della svolta questa appena conclusa, non nel senso sperato purtroppo per lui. Sondaggi alla mano ancora mercoledì 20 maggio,... Leggere il seguito
Da Blogaccio
SOCIETÀ -
Sul misterioso nuovo leader della destra italiana e sulle ospitate televisive...
Qin Shi Huang di Rina Brundu. “Io leader dei moderati? No, l’unico è Silvio…(…)… Non credo di essere all’altezza, è già molto che io sia qui a fare... Leggere il seguito
Da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ





