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il santuario di Vicoforte di Mondovì

Creato il 19 aprile 2014 da Aureliocupelli

il santuario di Vicoforte di Mondovì
A metà strada tra San Michele e Mondovì, in una piccola valle ai piedi di Vicoforte, sorge il Santuario Regina Montis Regalis, meta di pellegrinaggio per la venerata immagine della Madonna con Bambino.
il santuario di Vicoforte di Mondovì
Gioiello architettonico-urbanistico, il Santuario si fregia della più grande cupola ellittica del mondo.
Fu costruito a partire dal 1596 come luogo dedicato al culto della Vergine e, nelle originarie intenzioni, per ospitare le tombe dei Savoia.
il santuario di Vicoforte di Mondovì
il santuario di Vicoforte di Mondovì
L’opera fu affidata all’orvietano Vitozzi. Ma per giungere alla realizzazione della cupola si dovrà aspettare il ‘700 su progetti di Francesco Gallo e le decorazioni furono il risultato di una lunga sfida.
I lavori si conclusero solo nel 1891, dopo vari interventi di completamento di facciate e campanili.
il santuario di Vicoforte di Mondovì
il santuario di Vicoforte di Mondovì
La tradizione vuole che tutto nacque da un pilone votivo del ‘500 fatto costruire da un fornaciaio per l’avvenuto miglioramento dei suoi affari.
Un giorno il pilone fu colpito per sbaglio da un cacciatore e dall’affresco della Madonna con Bambino sgorgarono gocce di sangue.
L’episodio miracoloso innescò pellegrinaggi che in breve divennero veri flussi da Italia, Francia, Spagna, Svizzera e Paesi Bassi.
Il pilone e lo schioppo sono ancora lì, in quanto intorno sorse il santuario.
il santuario di Vicoforte di Mondovì
Il progetto della cupola ellittica fu perfezionato da Francesco Gallo nel 1732, con il parere favorevole di Filippo Juvarra, l'architetto di Casa Savoia.
il santuario di Vicoforte di Mondovì
il santuario di Vicoforte di Mondovì
il santuario di Vicoforte di Mondovì
Alta 76 metri nel centro, con un asse maggiore di oltre 36, la maestosa cupola da primato ricopre una superficie interna di 6036 mq. Per le decorazioni si alternarono diversi artisti, tutti volti a rappresentare il più grande affresco esistente a tema unico: la Vergine, la sua vita terrena, l’attesa della redenzione e l’assunzione in cielo.
Il grande lavoro pittorico fu portato a termine nel 1752 da Mattia Bortoloni di Rovigo e Felicino Biella di Milano.
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