Magazine Diario personale

Il sapore della cioccolata

Da Maurizio Lorenzi

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Ciao Mauri, come sempre traggo spunto dalle tue sapienti quanto improvvise mail che per me hanno un sapore particolare, concedimi questo termine, il sapore dolce della cioccolata in una giornata invernale fredda e uggiosa.

Ma talvolta la cioccolata ha un retrogusto amaro, perché abbiamo scelto di prepararla con il cacao amaro e inconsciamente ci siamo dimenticati di zuccherarla, ma nonostante ciò dopo aver mischiato il cacao con il latte o con l’acqua, prendiamo meccanicamente il cucchiaino e giriamo la cioccolata, per amalgamare al meglio gli ingredienti, aspirando quasi intontiti, in silenzio la magia di quell’aroma forte e intenso, e giriamo giriamo compulsivamente, dando per scontato che il zucchero ci sia.

Ah come brucia esclamiamo quando portiamo la bocca sul bordo della tazza per degustare questo nettare , ma poi inesorabilmente sopraggiunge una smorfia dipinta sul nostro viso, e in noi questo sapore ci fa esclamare ma quanto sei amara!!!!!!!

Ecco allora che mi accorgo che ho usato il cacao amaro e che non ho messo lo zucchero, ma alla fine anche quel gusto aspro che in un primo tempo può portarmi al ricordo brusco quasi pungente legato magari alla sofferenza o all’indifferenza verso la mia vita, proprio in quel momento qualcosa si muove dentro di me e mi fa decidere se degustare la cioccolata così amara, triste e spiacevole, oppure se addolcirla un po’ e scelgo, seguo il mio istinto e cerco, guardo in tutta la cucina se trovo lo zucchero o qualcosa che me la renda più dolce questa vita!!!!!!

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Vedi la vita per me è proprio come una cioccolata. Siamo noi a decidere quali ingredienti utilizzare per preparare al meglio la nostra vita. Innanzitutto quando nasciamo per ognuno di noi si apre una situazione tutta nuova uno scenario che implica lo sperimentare delle situazioni nuove e per certi versi diversificate tra loro. Incontriamo persone diverse, famigliari, insegnanti, amici colleghi e semplici conoscenti, che sapientemente ci vengono messi lungo la nostra strada da qualcuno che la conosce bene la vita e soprattutto che conosce bene chi noi siamo e che cosa siamo giunti ad apprendere.

Ecco allora che iniziamo a scegliere gli ingredienti per la nostra cioccolata. Preferiamo circondarci con una persona piuttosto che un’altra, diamo fiducia a tizio e non ascoltiamo quello che ha da dirci Caio, perché???? Sempre perché siamo noi a scegliere. La vita è sempre legata ad una scelta, quello che è importante comprendere per noi non è come abbiamo deciso di preparare la cioccolata ne tantomeno scoprire che non abbiamo aggiunto lo zucchero e che pertanto è amara.

Quello che è importante mentre stiamo assaporando la cioccolata, è vivere quel magico momento, essere lì con tutti i nostri sensi, ma soprattutto partecipare con tutto il nostro essere. Ok sto correndo, mi rendo conto, ma forse proprio fare le cose di corsa talvolta ci impedisce di vivere la vita per quello che è, una grande, ineluttabile, imponderabile esperienza, e come tale va vissuta, anche se si corre il rischio di scottarsi la lingua.

Sai qualcuno ha detto che la sofferenza, nella nostra vita, è come una sveglia puntata ad un certo orario. Siamo noi che prima di addormentarci l’abbiamo puntata e abbiamo deciso quando è il momento di svegliarci e alzarci per andare a fare qualcosa per noi.

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La sofferenza arriva allo squillare della suoneria, e se decidiamo di spegnere la suoneria allora possiamo ascoltarci intimamente e decidere di fare qualcosa per smettere di soffrire, altrimenti sordi e un po’ insonnoliti decidiamo di lasciarla suonare e di riaddormentarci fino a quando il sintomo dettato dal nostro malessere non ci porta ad un improvviso quanto farraginoso risveglio. E la suoneria suona ancora, anzi si è messa ad urlare sino a quando non decidiamo di darle retta o di aspettare che la carica delle batterie si esaurisca. Ecco un’altra metafora sulla vita e sul mal di vivere. Ricorda la parola malattia deriva da mala die mal di vivere.

La vita è proprio come una cioccolata calda e accogliente talvolta fumante, dal sapore invitante che impregna ogni poro della nostra pelle, e che ci inebria nell’invitarci ad assaporarla, e poi sempre come la vita è una bevanda che ci invita a gustarla sorso a sorso, passo a passo, senza correre, senza deglutirla tutta insieme, perché altrimenti corriamo il rischio di scottarci.

Ecco perché sarebbe utile talvolta rallentare e concederci un attimo di pausa di riflessione perché se corriamo rischiamo di perdere, l’opportunità di non cogliere qualcosa che ci è stato messo sul nostro cammino, oppure di non vedere una mano stesa, allungata con il palmo rivolto verso l’alto, pronta ad afferrarci se lo vogliamo e a farci sentire tutto il suo calore il suo sostegno.

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Quanto sei bella vita mia e quanto ringrazio ogni giorno quella mano sapiente che mi aiuta a crescere passo dopo passo, goccia dopo goccia, minuto dopo minuto.

Ecco quello che ti dirò Mauri … La via della saggezza che porta alla comprensione più alta del significato della parola VIVERE è lastricata dai sassi aguzzi dei nostri dubbi e delle nostre paure, ma se decidiamo di incamminarci perlomeno evitiamo di farlo scalzi.

«Cambiare posto al cuore con il cervello. Impara a pensare con il cuore e ad amare con la testa.” Pensare con il cuore ti costringe ad agire con amore. E ogni cosa da amare facendolo con la testa, ti costringe ad amare nel modo giusto. Amare con la testa non vuol dire essere razionali, ma vuol dire coltivare un’educazione al sentimento che non sarà mai distruttivo.»   Fabio Volo.

Questa citazione che metti di Fabio Volo è veramente perfetta, ti da l’idea di come semplicemente invertendo cuore e testa possiamo dare un senso più profondo alla parola amore.

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L’amore dovrebbe essere come respirare. Dovrebbe essere una qualità in te, chiunque tu sia, con chiunque tu sia, ed anche quando sei solo, l’amore continua a straripare da te… Osho

Osho la sapeva lunga sull’amore e lo paragona al respiro perché non è vita senza il respiro come non si può vivere senza amare. Perché i bimbi sorridono sempre, perché straripano dell’amore e vivono per quello che è in quel momento, impariamo a crescere ritornando bambini viviamo con questa innegabile qualità, la capacità di amare semplicemente la capacità di essere.

Ciao Mauri…


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