E’ di queste ore la decisione della Corte di Cassazione che con una sentenza definisce il sardo come dialetto e non come lingua minoritaria , atto questo senz’altro destinato a riaccendere polemiche che si credevano sopite. Una sentenza che farà certamente discutere e che ha già sollevato forti opposizioni nell’aria di coloro che si sono da sempre battutti per far riconoscere il sardo come seconda lingua.
La Cassazione era stata chiamata ad esprimersi circa una serie di ricorsi, a suo tempo presentati da un condannato, riguardanti alcune trascrizioni per risalire a presunti traffici di droga, alcune delle quali erano proprio in sardo. Trascrizioni che secondo la Cassazione non sono equiparabili a una vera e propria lingua ma a un dialetto . In poche parole il sardo non può essere assimilato a una minoranza linguistica riconosciuta.
Una sentenza senz’altro controcorrente, una senteza che si scontra certamente con quanto la Corte Costituzionale aveva sancito con due sentenze circa il riconoscimento del Supremo Collegio del sardo nel quadro costituzionale italiano.