- Anno: 2015
- Durata: 130'
- Distribuzione: Good Films
- Genere: Thriller
- Nazionalita: USA
- Regia: Billy Ray
- Data di uscita: 12-November-2015
Sinossi: Nell’America post undici settembre Ray (Chiwetel Ejiofor) e Jess (Julia Roberts), un’affiatata coppia di detective dell’FBI, collabora fianco a fianco dando la caccia a possibili terroristi infiltrati nelle moschee. A coordinare il loro lavoro come vice capo procuratore è chiamata Claire (Nicole Kidman), rampante avvocato. Una mattina di un giorno qualunque il loro mondo viene sconvolto dal ritrovamento di un corpo brutalmente trucidato e gettato nel cassonetto di un parcheggio vicino la moschea. Si tratta della giovane figlia di Jess, barbaramente uccisa. Tredici anni dopo Ray ha lasciato l’agenzia ma non ha mai smesso di dare la caccia all’assassino che ha distrutto la vita della sua collega e, come in uno spietato effetto domino, anche la sua e quella di Claire. Una nuova prova rimette tutto in movimento, rivelando agghiaccianti verità e dando vita ad un gioco distruttivo che potrebbero lasciare sul campo nessun vincitore, ma solo vittime.
Recensione: Come spesso accade quando si parla di remake di un film giudicato all’unanimità un capolavoro, un remake girato tra l’altro pochi anni dopo l’originale, si grida subito allo scandalo e si condanna l’opera a morte ancor prima di averla vista; non importa neanche che il regista del film originale abbia dato la sua benedizione e sia entrato nel progetto come produttore, i critici ci saranno sempre e comunque. Ad onor del vero Hollywood ha spesso snaturato e profanato opere splendide nello scellerato tentativo di renderle più appetibili per un pubblico vasto.
Questo non è accaduto con Il segreto dei suoi occhi, capolavoro argentino vincitore del premio Oscar come Miglior film straniero nel 2010, che torna in sala nel 2015 in questa versione americana rivista e diretta da Billy Ray. Ci sono diversi aggettivi che possono essere utili per definire questo film, primo fra tutti “struggente”, ma la verità è che qui parliamo di un assurdo pugno nello stomaco dai titoli di testa fino a quelli di coda, un’indagine sul male che non lascia speranze e provoca diverse vittime lungo la strada. Fin dove siamo pronti a spingerci per vendicarci? Esistono situazioni in cui anche i limiti della morale svaniscono? Guardando il devastante dolore di Jess quando abbraccia il corpo senza vita della figlia la risposta sembra fin troppo semplice e chiara.
Il regista Ray rimette mano alla storia originale evitando il sotto testo storico ma lasciando quello più fortemente politico, la grande influenza della paranoia subito dopo gli attacchi alle torri gemelle che poteva portare ad insabbiare anche il più crudele dei delitti pur di proteggere il bene comune. I poteri forti dell’opera argentina qui sono quelli dell’agenzia che ostacolano in modo disgustoso le indagini di Ray perché potrebbero compromettere la possibilità di arrestare presunti terroristi; più Ray scava più le sue stesse indagini trascinano lui, Jess e Claire a fondo. Claire, ambiziosa e ligia al dovere, si ritrova travolta dal fascino di Ray e si lascia coinvolgere fino al punto di non ritorno. Jess, disperata ma lucida, segue a distanza le indagini mettendo ancora più pressione al team di Ray. Il tema della vendetta è qui espresso in tutta la sua potenza distruttiva e non potrà non aiutare gli spettatori ad immedesimarsi con i protagonisti.
Tra tutti gli attori che hanno accettato di recitare in questo film dobbiamo spendere alcune parole su Julia Roberts, ormai avviata da anni su una strada costellata di prodotti di qualità. La Roberts è semplicemente perfetta nell’interpretare questa donna sfigurata dal dolore, nei suoi occhi è sempre viva una fiamma, lo scintillio terrificante della lucida follia e della disperazione, un mix esplosivo che la sua Jess mantiene sopito ma sempre in superficie. La sua prima scena dopo il salto in avanti di tredici anni stupisce per la capacità dell’attrice di mostrare un volto trasformato non dal passare degli anni ma dal buio che ha dentro. La Kidman a differenza della Roberts può ancora mostrare la sua travolgente bellezza ma la sua algida presenza è protagonista di almeno un paio di scene scioccanti e molto dure, prima tra tutte un memorabile interrogatorio ai limiti del disturbante. Infine il valido Ejiofor, un solido e affascinante Ray, sconterà sicuramente il paragone con il memorabile attore protagonista dell’originale ma la sua prova è convincente e spetta soprattutto al suo personaggio mostrare quale può essere il carico morale di alcune scelte e le conseguenze sul nostro spirito.
Il segreto dei suoi occhi è un viaggio nelle tenebre che si annidano dentro ognuno di noi, un viaggio purtroppo senza scampo perché una volta che ci si perde nell’oscurità non rimane altro che brancolare alla cieca, cercando anime affini con le quali ricomporre i cocci di una vita in frantumi. Doloroso dunque, ma consigliato a tutti perché una volta usciti dalla sala non potrete fare altro che riflettere ed è questo il fine più alto che ogni opera dovrebbe inseguire.
Emiliano Longobardi