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Il segreto dei suoi occhi di Billy Ray: la recensione

Creato il 11 novembre 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

IL-SEGRETO-DEI-SUOI-OCCHI-Poster-Locandina-2015-428x60013 anni di agonia e senso di colpa

Remake hollywoodiano dell’omonimo premio Oscar per l’Argentina, Il segreto dei suoi occhi è un thriller dalle tinte fosche e dal ritmo altalenante. Pur recuperando vicenda e alcune trovate narrative dall’originario film di Campanella, quello diretto da Billy Ray non riesce a mantenere la medesima e pregante tensione.

Los Angeles 2002. Una ragazza viene trovata morta in un cassonetto di fianco a una moschea. La vittima è la figlia dell’agente dell’FBI Cobb, collega di Ray, che fa di tutto per trovare e incarcerare il colpevole. Tredici anni dopo Ray è ancora ossessionato da quell’omicidio e crede di aver finalmente trovato l’assassino.

Ci si aspettava un thriller dalle sfumature meno ripetitive, essendo a conoscenza del remake dell’argentino Il segreto dei suoi occhi. E invece Ray impiega le proprie forze in un compitino abbastanza forzato (dalla regia al montaggio, dalla fotografia alle prove recitative), che prende in prestito ben più di uno stratagemma del film originario per realizzare la sua versione dei fatti. Infatti sono identiche alcune scene che hanno reso celebre la pellicola argentina (il piano sequenza sullo stadio di calcio, qui tramutato in uno stadio di baseball, oppure la scena della camicetta sbottonata) e che, necessariamente, inficiano il film statunitense. Sicuramente impattante è l’atmosfera in cui il dramma si consuma. Difatti se nel prodotto argentino il coinvolgimento delle forze politiche era poco più di un sussurro di corridoio, in quello statunitense la situazione è più pressante, favorita dall’allarmismo post-11 settembre.

Ossessione, vendetta e sensi di colpa si disegnano sui volti dei protagonisti, impegnati in una stregua ricerca, che svelerà ben più di uno scheletro nell’armadio. Intensa la Roberts (scavata in viso e distrutta da un dolore decennale), meno coinvolgenti le prove di Nicole Kidman (glaciale procuratore distrettuale) e di Chiwetel Ejiofor (costantemente sopra le righe), che veicolano la pellicola e accompagnano lo spettatore nel putrido e doppiogiochista mondo dell’FBI.

Blando rifacimento non del tutto necessario, Il segreto dei suoi occhi è un prodotto che allunga eccessivamente il brodo e che paga dazio nei confronti della sua celebrata progenie. Un film canonico e che rientra appieno nello schematismo di genere. Difatti se la vicenda prende piede e coinvolge lo spettatore, il merito va ampiamente condiviso con quel prodotto argentino, che con eleganza intrecciava rapporti personali e puntava, sottilmente, il dito contro l’ostruzionismo delle alte sfere dello Stato.

Uscita al cinema: 12 novembre 2015

Voto: **1/2


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