“La fama se ne andrà e addio fama, ti ho avuta! Ho sempre saputo che eri incostante.”
Mentre pronunciava queste parole Marilyn Monroe, la diva più chiacchierata d’America, evidentemente non era consapevole che sarebbe diventata una leggenda e un mito senza tempo.
Tutti la vogliono e tutti la cercano, a cinquanta anni dalla sua morte l’aura di fascino e mistero creato intorno alla sua fragile e bellissima figura sembrano destinati a non spegnersi.
Andy Warhol scelse il suo volto, insieme a quello di tante altre icone della storia, per una serie di serigrafie realizzate per una feroce critica alla società omologata e spersonalizzata; indicandola, quindi, come uno dei visi più conosciuti del mondo. Il festival di Cannes le ha dedicato la locandina per l’edizione 2012 e numerosissime star, da Madonna a Lady Gaga passando per Scarlett Johansson, Katie Perry e Penelope Cruz, hanno cercato di reinterpretare i suoi storici scatti. Paris Hilton ha scelto la sua immagine per la campagna pubblicitaria del suo nuovo profumo e quest’anno nelle sale è uscito l’attesissimo “Marilyn” di Toni Curtis, pellicola nella quale si può ammirare una biondissima Michelle Williams, nei panni della fascinosa e malinconica diva.
Le sue fotografie vengono vendute all’asta per cifre altissime e numerosi musei le sono stati dedicati; al museo Salvatore Ferragamo a Firenze è in corso una mostra di suoi scatti a cinquanta anni dalla sua scomparsa. Gli stilisti utilizzano la sua immagine come fashion icon per il ritorno in auge delle curvy girls che la bellezza morbida e sensuale della star è sicuramente in grado di rappresentare al meglio.
Ma che cosa si cela dietro al mito di Marilyn Monroe?
Norma Jeane Baker- questo il suo nome all’anagrafe- non fu sicuramente una persona comune e altrettanto si può dire della sua storia, dall’ascesa fino alla drammatica conclusione.
Operaia in una fabbrica di paracaduti militari, diventa famosa per caso grazie ad alcune foto scattate per una campagna pubblicitaria. Nessun nome influente, nessuna potente famiglia alle spalle; Norma è un’americana qualsiasi con un bel sorriso e poche storie da voler raccontare. Antepone a tutto l’amore, sia quello per la recitazione e per la conoscenza- che la porterà sempre a cercare di migliorarsi come attrice- sia quello per gli uomini, numerosissimi nella sua vita ai quali si lega quasi per gioco, senza pensare nemmeno alle conseguenze. È sbadata, fragile, il personaggio della dump blonde svampita la protegge dal massacro mediatico; dentro, invece, è insicura e alla costante ricerca di affetti veri e disinteressati che sin dall’infanzia le sono mancati. Ed è proprio questo ad aver alimentato in passato la fama e l’adorazione della diva presso il pubblico; gli uomini amano di lei il fascino e la sfrontatezza che riesce a mitigare attraverso la civetteria, le donne imitano i suoi capelli ondulati e il modo di valorizzare le generose curve. È distante dal mondo di Hollywood, fa fatica a risparmiare, ha conosciuto in passato le ristrettezze economiche e la vita vera; nella vita privata colleziona un insuccesso dopo l’altro, un matrimonio dopo l’altro, ma i suoi diamanti brillano sempre più degli altri. L’FBI apre un lungo fascicolo su di lei, che costantemente aggiorna; è sospettata di essere l’amante di Kennedy ma anche di Greta Garbo.
Non c’è da stupirsi che ancora oggi sia considerata un’icona, forse perché il suo vissuto si avvicina moltissimo a quello delle odierne star; il minimo comun denominatore si può identificare nell’eccesso. Quello del cinema è un mondo da sempre fondato sul concetto dell’importanza dell’apparire; nello star system si deve sempre far parlare di se per qualche motivo. I grandi film non diventano tali senza incassi record così come le attrici non possono definirsi dive se non vengono coinvolte in numerosi scandali.
Tuttavia la grande differenza tra la storica diva e le sue sosia è rilevante: mentre Marilyn Monroe dimostrava di seguire il suo istinto e i suoi sentimenti in ogni caso, accettando anche le conseguenze di una gogna mediatica, molte delle odierne celebrities sembrano pianificare accuratamente le proprie mosse tanto da finire al centro di accese polemiche che non possono far altro che giovare alla fama.
Ma le carriere e le vite di certe stelle rimarranno sempre più brillanti di altre nell’immenso firmamento mediatico; la sua è una di quelle luci che continueranno a risplendere anche dopo che la pellicola avrà compiuto il suo ultimo giro. Non bastano, dunque, una parrucca biondo platino e un trucco da pin up per eguagliare una tormentata personalità di cui l’incantevole aspetto era solo un involucro protettivo.
Nell’olimpo delle celebrità c’è posto per un solo angelo dai capelli d’oro che canta “Happy Birthday to you” al presidente degli Stati Uniti.
Nonostante siano passati cinquanta anni, gli uomini preferiscono LA bionda.
Anna Chiara Galanti