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Domani nel Senso del taccuino sulla Regione: "La storia, con la minuscola". Qui di seguito il solito estratto dell'ultimo Taccuino prima della "pausa" estiva:
È trascorso un po' di tempo, appunti sul taccuino di qualche anno fa. Il bambino all'ospedale, che sembra trattenere il fiato e invece no, non respira, perché mezz'ora prima aveva trovato uno strano oggetto per strada, gli aveva dato un calcio e la granata, lasciata lì da chissà chi, era esplosa. L'uomo d'affari a cui Saddam aveva rovinato la vita e che visita la prigione dove lo avevano messo sotto chiave e trattato peggio di una bestia. Giustizia non sarà mai fatta. Il mercato dei libri, con gli iracheni chini sopra migliaia di volumi, tutt'attorno il silenzio, da sentire le pagine girare. Il giovane artista con due tele “proibite”, che preferisce regalare all'occidentale in visita perché ha dipinto due figure che ricordano vagamente due corpi femminili discinti, in realtà assomigliano ad angeli sospesi nell'aria, bellissimi: “se li trova mia madre, le prendo”. La famiglia in centro a Bagdad con la macchina crivellata di proiettili, quello strano sorriso sul volto della donna. Che cos'è? Felicità, paura, oppure entrambe, colte dal sesto senso di una madre? La consapevolezza, rinvenibile ovunque, di qualcosa che è andato storto. La tragedia, vissuta come un destino ineluttabile. La vita, proprio quella, che fa sempre quello che vuole lei. Decide lei per tutti.