Domani, sabato, nel Senso del taccuino sulla Regione: "Due vecchi amici". Qui di seguito il (consueto…) estratto:
Raccontano che c'è di mezzo una vecchia storia. Mai digerita per davvero. Raccontano ancora che innegabilmente fra i due c'è della ruggine, mai andata via del tutto, e anzi col passare degli anni questa ruggine si è fatta più ostinata. E di anni ne sono passati. Nel villaggio in cui vivono, nel quale sono nati e cresciuti, della vita puoi dire tutto il bene che vuoi, ma non che abbia fantasia. E così, alzandosi dal letto la mattina presto, e ammesso che uno provi il desiderio di porsela, la domanda “che cosa faccio oggi?” non sprigiona una infinità di alternative. Ne sprigiona, per essere precisi, due soltanto: starsene a casa o andare al bar. Di starsene a casa, a ottantant'anni suonati, non hanno voglia né l'uno, né l'altro. Quindi, nell'assenza totale di una prospettiva diversa, finiscono entrambi al bar. Dove o si gioca a carte o si guardano le partite di calcio in televisione. Il gestore del locale, che è una persona intraprendente, ha trovato un modo per mostrare le partite anche quando di partite non se ne giocano. Le registra. In realtà, ha smesso di registrarle dopo essere giunto alla conclusione di possedere un archivio di vecchie cassette VHS di tutto rispetto e dopo avere constatato che i clienti del suo locale, senza eccezione maschi, vuoi per gli anni che passano, vuoi perché delle partite non gli importa granché, sono in realtà affezionati al rumore di fondo e allo sfarfallio del vecchio televisore percepito magari con la coda dell'occhio, tuttavia capace, insieme al rumore di fondo (trasmesso a un ragguardevole volume), di fare compagnia.
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