In questi giorni uggiosi di fine inverno mi ritrovo spesso a spiare il cielo sperando in uno squarcio d'azzurro. I pensieri vagano disordinati muovendosi intorno a ricordi di viaggio, frammenti di immagini in cui mi immergo volentieri.
Qualche giorno fa ha cominciato a ronzarmi in testa una domanda : " Perchè mi piace tanto viaggiare ?"
Non ho fatto grandi viaggi e non ho affrontato i disagi dei viaggiatori di lungo corso che spesso rischiavano vita o salute per concludere il loro cammino.
Bruce Chatwin, ultimo fra i grandi viaggiatori, nel suo libro " Le vie dei canti" sosteneva l'ipotesi, che condivido, che la vera natura dell'uomo è essere nomade. E' un libro che ho letto molti anni fa.
L'ho prestato ad una mia amica che l'ha passato a sua madre che a sua volta lo ha prestato a qualche altra parente. Non mi è più tornato indietro, esempio lampante di nomadismo libresco.
Fra i tanti esempi portava quello dei bambini piccoli che si acquietano quando la madre passeggia, cullandoli. In effetti una mia amica, madre da poco, riusciva a far dormire il figlio durante il giorno solo mettendolo nel passeggino, anche in inverno, girando per ore intorno a casa.
Viaggiare spesso comporta disagi, non trovi da dormire, non puoi lavarti, mangi qualche cosa non meglio identificata che si agita nel tuo stomaco tutta la notte e magari l'hai anche pagata un sacco di soldi insomma qualcuno, e ne conosco, potrebbe obbiettare " Si sta meglio a casa"
Lascio ad ognuno la propria opinione e mi tuffo nell'affaccendarsi per mettere a punto l'itinerario, organizzare cosa andare a vedere, preparare i pochi bagagli, viaggio sempre con poca roba pentendomene sempre a metà del viaggio.
L'emozione che si prova quando si chiude la porta di casa , una specie di borbottio in fondo allo stomaco e l'avventura comincia è impagabile.
Perchè per me di avventura si tratta, anche solo se stiamo via un giorno.
Lo sguardo si posa su posti nuovi o poco frequentati, l'aria ha un odore diverso e anche il caffè bevuto nel baretto trovato lungo la strada ha un sapore particolare.
C'è gente nuova da incontrare con la quale mettersi a parlare scambiando anche solo due parole di saluto. Poi, magari, si ha anche la fortuna di scoprire qualcosa di bello, una casa, un castello o anche solo un paesaggio e si torna a casa rinnovati come se la giornata ci avesse lavato da noie, ugge e inquietudine accumulate nella vita di tutti i giorni.
E voi perchè viaggiate ?