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Inghilterra: il mio primo viaggio-studio, un’esperienza che non dimenticherò

Creato il 24 gennaio 2014 da Polifra

Inghilterra: il mio primo viaggio-studio, un’esperienza che non dimenticherò

A chi non è mai capitato, durante le lezioni in classe, di viaggiare con la fantasia? A me tante volte!

Mentre il professore di storia spiegava, io ero capace di immergermi in quel determinato ambiente storico diventando così la protagonista del momento; durante l’ora di musica mi trasformavo nella più brava direttrice d’orchestra e compositrice d’altri tempi; ma la materia, che più di tutte riusciva a scaturire in me un qualcosa di meramente bello e affascinante – e quasi di inspiegabile -, era quella di inglese.

Imparare una lingua nuova era davvero straordinario, ma conoscere gli usi e i costumi di una nazione diversa dalla mia lo era ancora di più.

Fantasticavo sul Big-Ben, sulla Dimora dei Windsor, sui pullman rossi a due piani, sulle simpatiche cabine telefoniche.

A distanza di anni, grazie ad un viaggio-studio proprio in Inghilterra, la mia fantasia stava prendendo forma e colore: si stava trasformando in realtà.

Era la prima volta che affrontavo un viaggio così distante, e lontano dai miei cari, e l’emozione, che stava dominando su ogni cosa, si faceva sentire.

Finalmente era arrivato il giorno tanto atteso.

Ho soggiornato per 15 giorni, insieme ad amici, in un college a Leeds nella contea dello Yorkshire a 70 Km da Manchester. Le aule si affacciavano su un grande prato centrale ideale per lo studio, per lo sport e per il gioco.

Le giornate erano suddivise in due parti: la prima era dedicata allo studio e la seconda al viaggio di scoperta dei posti in cui ci trovavamo.

Ricordo con piacere la prima uscita chiamata dal tutor “Travel and Learn”- Viaggio e Imparo -  verso York, meravigliosa cittadina con mercatini in strada dove il centro della città è in gran parte pedonale e vi sono vicoli stretti, ma pieni di negozi d’altri tempi, boutique, sale da te… la città ideale, per chi come me, ama i mercatini e ama comprare qualcosa di particolare.

Il viaggio è continuato verso la cosiddetta York Minister, la più grande cattedrale gotica nel nord Europa, dedicata a San Pietro.

Ero soddisfatta del viaggio-studio poiché il desiderio di imparare l’inglese andava sempre crescendo: la voglia di comunicare nei migliori dei modi era il mio principale obiettivo; e non è stato così difficile, come pensavo. Anzi, durante le escursioni riuscivamo ad apprendere meglio la lingua: posso confermare che studiare e divertirsi si può!

Nei giorni a seguire la visita al Museo Ferroviario Nazionale di York – il più grande al mondo – mi stupì tantissimo. Il padiglione conteneva tutto ciò che un appassionato di treni, e non solo, avrebbe voluto vedere: le primissime carrozze passeggeri, la collezione dei treni reali, e tantissimo altro ancora.

L’ultima tappa, prima del rientro dal fantastico viaggio-studio, è stata la volta della bellissima Londra.

È stata un’avventura davvero straordinaria: il viaggio-studio permette di costruirti un bagaglio culturale e di esperienza di grande valore, che mai dimenticherai.

Personalmente non dimenticherò!

Consiglio a tutti, e qui mi rivolgo in primis ai genitori, di far crescere culturalmente i propri figli. Il viaggio-studio, se per molti può essere considerato come uno sperpero di denaro e di tempo, credetemi che non è così. Viaggiando si può imparare; imparare significa cultura; cultura vuol dire conoscenza e sapere!

E ricordatevi: “Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma”- Bruce Chatwin

A cura di Simona

Inghilterra: il mio primo viaggio-studio, un’esperienza che non dimenticherò


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