Cara Virginia, facciamo una pausa nei nostri racconti dalla Valle Camonica. Restiamo in montagna, ma spostiamoci in Val d’Aosta, dove sono stata ieri con gli amici di Sentierando.
La destinazione era la Fenetre Durand, nella Valle d’Ollomont a sua volta in Val d’Aosta, passata alla storia perché ci passò a dorso di mulo il nostro presidente (allora futuro) Luigi Einaudi mentre riparava in Svizzera durante la seconda guerra mondiale. Ho usato il verbo era, e non cito la targa che commemora il passaggio di Luigi Einaudi, perché causa maltempo noi alla Fenetre non ci siamo mai arrivati.
Ecco il paesaggio di ieri, Virginia.
Eppure è stata una bella gita. Piovigginava mentre salivamo per i boschi, e poi o ha smesso oppure ci siamo alzati sopra la nuvolaglia che copriva la valle. Abbiamo camminato nella neve, la prima neve della stagione e una neve che potrà solo essere coperta da altra neve, perché dubito che oltre i 2000 metri possa d’ora in poi fare un caldo che la sciolga. La neve ha un profumo difficile da raccontare, molto tenue ma inconfondibile. La neve è silenziosa come nient’altro, e rende silenzioso tutto ciò che la circonda, gitanti compresi (magari è la fatica ma così suona meglio). E stare in quel paesaggio, in mezzo a quel silenzio e a quella strana insospettabile magia, era come stare in mezzo al mare e in mezzo al deserto, quello stare in un luogo che non ti spetta, che non contempla gli esseri umani se non come visitatori temporanei, di veloce passaggio, una sensazione peculiare e indimenticabile. Che mi ha ricordato il libro Il senso di Smilla per la neve (che è anche un film). L’hai mai letto o visto?
E qui c’è un allegro gruppetto che fa un picnic nella neve
E dedico questo post a Sentierando, sperando che per la prossima gita possa decantare la meraviglia del sole!
Antonia in the snow
Cara Antonia, come sono ignorante e cittadina: mi sembra tanto strano ad ottobre si parli di neve. Senza ricordarmi che esistono i ghiacciai eterni (sempre meno eterni temo) e i grandi paesaggi di montagna. Più marina che montagnina, capisco ben che cosa intendi.
Ps: il senso di Smilla per la neve, l’ho letto. E non ricordo nulla della trama, ma i passi sulla neve e il fatto che ci sia un numero notevole di nomi per la neve, questo sì che me lo ricordo!