Il senso di Mario

Creato il 03 novembre 2012 da Marvigar4

http://www.time.com/time/covers/europe/0,16641,20121112,00.html

   ario Balotelli ha conquistato la copertina dell’edizione europea della prestigiosa rivista americana “Time” e un lungo articolo scritto da Catherine Mayer e Stephan Faris, ma il brano in questione, purtroppo, ha anche mostrato al mondo un lato del nostro paese di cui dovremmo vergognarci: il razzismo. L’articolo del “Time” cita degli esempi, quali i “buuuuh” che si sentono negli stadi italiani quando un calciatore nero prende la palla, o la vignetta di Valerio Marini su La Gazzetta dello sport apparsa il 24 giugno scorso prima della sfida agli Europei tra Italia e Inghilterra, vignetta in cui Balotelli era raffigurato come King Kong sul Big Ben, oppure  il titolo di apertura francamente obbrobrioso di Tuttosport il 29 giugno, giorno dopo la vittoria dell’Italia con la Germania, che recitava “LI ABBIAMO FATTI NERI”… Ecco, siamo apparsi agli occhi dei lettori europei e americani come un paese che dovrebbe andar fiero di poter schierare finalmente nella sua nazionale un giocatore che rappresenta la nuova Italia, e con lui il colore dei nuovi cittadini italiani, e invece storce la bocca, afferma che un italiano non può essere nero, insulta, o cade nel pessimo gusto di accostare Balotelli al famoso scimmione protagonista di tre film di Hollywood. Dovremmo vergognarci ancora di più perché la rampogna ci viene da un paese che ha lottato in modo tragico e lotta ancora per sconfiggere definitivamente il razzismo, un paese come quello americano che ha visto morire assassinato Martin Luther King e Malcom X. In questo caso non dobbiamo rivoltarci e rispondere “da che pulpito!” agli articolisti del “Time”, perché ogni giorno, e non solo negli stadi, l’Italia mette in campo la peggiore xenofobia attraverso tutta una serie di atteggiamenti, di aggressioni, di discriminazioni, di pensieri e parole che ci fanno sentire ancora troppo lontani da un livello di civiltà accettabile.

© Marco Vignolo Gargini

http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,2128258,00.html



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