1) da quanto tempo scrivi? Ho iniziato a scrivere in modo continuo da "grande", circa dieci anni fa, quando ho avuto più tempo da dedicare a questa attività. Dopo i primi racconti brevi pubblicati su dei forum e dei blog, ho deciso di seguire dei corsi di scrittura per comprendere meglio le tecniche di narrazione e lavorare sullo stile.
2) qual è il tuo genere?La mia formazione è in prevalenza mainstream ma ho scelto di scrivere narrativa virata al rosa, non strettamente romance, ma sempre con una bella storia d'amore dentro, altrimenti non mi diverto (nemmeno io, n.d.r.).Non amo molto richiudere in generi la scrittura, perché è come mettere dei paletti a un'attività artistica che dovrebbe essere totalmente libera, anche se comprendo le esigenze commerciali delle case editrici.Ho spaziato dai racconti Sci-Fi, a quelli per ragazzi, al rosa crime, al rosa storico e, infine, sono stata pronta per un'opera più corposa, un romanzo rosa contemporaneo con temi sociali, come è stato definito alla Via en Rose.Posso dire che, al momento, la mia linea narrativa si muove in questa direzione ma per il futuro sarà l’ispirazione a decidere il cammino.
3) come-dove-quando scrivi?All'inizio ero più indisciplinata. Scrivevo ovunque su ogni pezzo di carta, per mancanza di tempo e per paura che le idee non rimanessero impresse, riportando poi tutto sul pc.Con i corsi ho acquisito un minimo di regole e, anche se giro sempre con carta e penna, scrivo quasi sempre al computer, non prima di aver tappezzato di post-it e fogli la parete davanti a cui scrivo, la mia lavagna bianca.So che molti autori non lo fanno (e un po' li invidio) ma io uso molto la scaletta, soprattutto per costruire i romanzi, dato che i miei sono abbastanza corposi e con molti personaggi dalla “biografia” sostanziosa. Scrivo nel tempo libero lasciatomi da un lavoro part time e dalla famiglia, di solito il pomeriggio-sera e i fine settimana.
4) penna o pc?Entrambi, anche se prevale il pc. A volte, per alcune scene che risultano più difficili, preferisco i classici penna e foglio bianco.
5) ispirazione: da dove arriva?Vorrei riuscire a scrivere di cose serie in tono leggero, spingere le persone a riflettere sulla realtà che abbiamo intorno, riuscendo, nello stesso tempo a farli evadere in altri mondi, perché è questo ciò che si chiede alla narrativa d'intrattenimento. Gli spunti per le storie non sono programmati ma mi arrivano attraverso cose che a mia volta leggo, ascolto, vedo al cinema o in tv oppure attraverso fatti di cronaca che mi portano a riflettere sul perché di certi comportamenti umani, magari lontani dal mio modo di pensare. Lì scattano la curiosità, la voglia di capire, di entrare dentro l'animo umano e comprendere il motivo di scelte dure, difficili o superficiali. In fondo, scrivere e leggere, sono un modo per calarsi nelle vite dei personaggi.
6) progetti per il futuro? Sto lavorando, e sono a buon punto, al seguito de "Il senso interno del tempo", il mio romanzo d'esordio. Spero che la seconda parte veda presto la pubblicazione. Ho anche un altro progetto in ballo, sempre un romanzo rosa, ma, per scaramanzia, preferisco aspettare prima di parlarne. Ho diversi plot pronti, anche di altri generi, se vedranno la luce non lo so, dipende da come soffierà il vento. Quest'attività è fatta di molti fattori: creatività, professionalità e fortuna, io cerco di metterci il meglio per quanto mi riguarda ma, purtroppo, non tutto dipende da me.
Monica Peccolo è nata a Livorno e cresciuta immersa nell’arte, per la professione di famiglia, nonno antiquario, genitori galleristi di arte moderna. Dopo il diploma informatico e forti esperienze di volontariato, ha lavorato come programmatore ed è stata responsabile del centro dati di una multinazionale. Sposata e madre, ha un lavoro part time. Adora leggere, ascoltare musica rock, vedere buoni film. Cerca di dividersi, ormai in percentuali affatto pari, fra le due passioni: la scrittura e la danza che, nonostante tutti gli squilibri tipici di una donna moglie-madre-lavoratrice, continuano a convivere in armonia dentro di lei.https://www.facebook.com/peccolomonica
"Ho sempre il timore che tutto quello che ho ottenuto con fatica svanisca.""E' sempre così, non solo nel tuo lavoro. E' la vita. Tu decidi una piccola cosa, che magari ti sembra poco importante e, invece, è quella che ti porta a percorrere una strada al posto di un'altra. A me è successo sempre.""E come hai fatto?" "Ho cercato di non avere paura, di avere fiducia che le cose andassero meglio. Di rompere gli schemi, pensando che niente è eterno e immutabile." La distanza di due continenti e i dieci anni trascorsi dal loro primo incontro, avvenuto in Italia, non hanno scalfito il rapporto fra Nathan ed Eva, i quali tornano a frequentarsi per una serie di strane coincidenze. Hanno vissuto questo tempo immersi nelle rispettive carriere, impegnative quanto opposte, alle quali hanno dedicato passione e sacrificio. Può da queste basi nascere un amore improvviso e travolgente? Plastic Land, la terra del cinema, non è il terreno migliore dove far sbocciare sentimenti profondi e duraturi. Lo scientifico raziocinio e la cruda realtà di Eva cozzeranno spesso contro il carattere complicato e il mondo artificiale di Nathan. Può un sentimento così forte superare le realtà umane più difficili? Una storia calata nel nostro tempo: ironica, passionale, sofferta. Due protagonisti che danno vita a un amore profondo e unico.Il booktrailer ufficiale del romanzo: www.youtube.com/watch?v=pbALzs5Ubm0Plastic Land, mecca del cinema. Qui comincia (o, per meglio dire, riprende) la storia di Nathan Tyler ed Eva Pace. Nathan Tyler torna a recitare dopo anni trascorsi a disintossicarsi da alcool ed eccessi da star. E’ irriconoscibile, nel corpo e nell’anima. Prova disgusto per quel mondo falso e luccicante che l’ha quasi distrutto, ma che non sa/può abbandonare.Eva Pace, un tempo attrice e collega di Nathan, ora lavora come pediatra. Dolce, calma, riflessiva, ha successo nel lavoro e ama la professione che ha scelto.Un incontro fortuito porta i due a riscoprire ricordi e affetti.A questo punto, direte che è il classico romance: lui bello e dannato, lei tenera e sottomessa. Sbagliato…Nathan è cordialmente odioso per una buona parte del romanzo: egoista, non concede niente di sé agli altri. Per ogni piccolo passo in avanti, ne compie dieci indietro, reagendo in modo negativo ai tentativi di Eva di tirarlo fuori dal guscio. Un riccio avrebbe meno aculei.Eva ha la tenacia di un mastino. Dietro la sua indole generosa e matura, si nasconde una forza incandescente. Eva non molla, non si arrende mai.Otto mesi di tira-e-molla emotivo: Nathan ha paura di tutto, di affrontare la vita, di soffrire. Eva non ha paura di amare troppo, di dare troppo.“Sai perché non sei mai felice Nathan? Non è per il tuo difficile passato o per il presente stressante. È perché occorrono coraggio e fiducia per esserlo. E tuce li hai?”Rifletté sul quesito cercando di non pensare a quanto la adorasse per essere capace di stimolargli l’intelletto in positivo o in negativo.“Sulla fiducia, conosci la risposta. Sai che è un problema per me. In quanto al coraggio, credo di averne a sufficienza con quello che ho superato” asserì.“Ne sei certo?”Vedendo il suo sicuro cenno affermativo, Eva si fece forza. Tanto non aveva più nulla da perdere ormai.“Forte come la morte è l’amore.” Gli prese la mano abbandonata lungo il fianco e stringendola, cercò i suoi occhi. “Due anime che provano a mitigare insieme questo dolore, con l’amore che hanno l’una per l’altra. È l’unica arma che esiste, Nat” sussurrò.Lui sentì.Eccome se sentì quell’onda di perdono e amore gratuito provenire dal suo sguardo e confluire nel suo tocco. E si ritrasse, scottato.Non doveva lasciarle oltrepassare il confine.La rottura arriva, inevitabile, ma il romanzo si conclude con una nota di speranza. Finalmente, Nathan trova il coraggio di amare.Una bella storia d’amore e non solo. Qualche difetto (non dimentichiamo che è il romanzo d’esordio di Monica Peccolo).
Tre stelline.