Italo Calvino
Lo scrittore Italo Calvino, parlando spesso della sua giovinezza durante la Seconda Guerra Mondiale dice di sè: << ( … ) Intanto era venuta l’ occupazione tedesca e, secondando un sentimento che nutrivo fin dall’adolescenza, combattei coi partigiani, nelle brigate Garibaldi. La guerra partigiana si svolgeva negli stessi luoghi che mio padre mi aveva fatto conoscere fin da ragazzo. Così approfondii la mia immedesimazione in quel paesaggio, e vi ebbi la prima scoperta del lancinante mondo umano. >> Nasce così, incentrato sul tema della Resistenza, il primo romanzo di Italo Calvino IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO. In tutta la narrativa ispirata alla lotta partigiana, questo romanzo sembra avere un posto a sè, forse perchè l’autore, per non lasciarsi vincere dalla soggezione di un tema tanto vasto, impegnativo e alto quale la lotta partigiana nei suoi eroismi e nei suoi sacrifici, decise di affrontarla, quasi rimanendo ai margini, attraverso l’ incontro di un ragazzino con una banda di irregolari tenuti come in disparte dalla lotta dalla diffidenza dei comandanti. IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO lo si può definire un romanzo in cui nessuno è eroe. Le sue vicende ruotano tutte intorno alla figura di un ragazzo, Pin, scanzonato e ribelle, reso adulto precocemente dalla violenza, dalla corruzione e dall’assurdità del mondo. Per dar prova del suo coraggio, Pin ruba la pistola ad un soldato tedesco, mentre questi si trova con sua sorella, che fa la prostituta. Quest’ arma comincia ad avere per lui un significato particolare poichè si trasforma in un qualcosa di terribile e di favoloso insieme che può renderlo potente. Perciò va a nasconderla sotto terra in un sentiero che lui solo conosce, dove ci sono nidi di ragno (da ciò il titolo del romanzo). Catturato dai tedeschi, riesce a fuggire e si unisce ad una banda di partigiani formata da disperati di ogni genere che, insieme alla libertà, cercano anche giustizia e riscatto sociale. Con loro, Pin riceverà il battesimo del fuoco e della vita; si formerà il carattere e imparerà a sopravvivere, a non aver paura della morte e a crescere temprato dalla lotta ogni nuovo giorno. La sua tremenda iniziazione, in una realtà dilaniata dalla guerra civile, culminerà con l’ accorgersi che la pistola gli è stata rubata e che quel suo luogo nascosto, segreto, rappresentato dal sentiero dei nidi di ragno, è stato profanato da un traditore. Egli ritroverà la pistola e allora, alla fine della storia, Italo Calvino lascia un messaggio chiaro quanto prevedibile: la giustizia e la pace vinceranno sulla follia e la malvagità degli uomini. In questo romanzo lo scrittore esprime una visione personale del significato della lotta partigiana e cioè che la violenza, la cattiveria, l’ odio sono da entrambe le parti: quella dei partigiani e quella dei nazi – fascisti e che basta un niente, un passo falso, un moto brusco dell’ anima per ritrovarsi dall’ altra parte, con le ” brigate nere ” , a compiere altre violenze e ad uccidere con lo stesso odio.
Il 25 aprile è una data molto importante per l’ Italia e il popolo italiano perchè ha segnato la fine dell’ oppressione nazi – fascista e la liberazione del popolo e della nazione per mezzo della lotta partigiana. I nostri padri e i nostri nonni hanno combattuto per liberare l’ Italia. La loro lotta ha creato eroi, ha ispirato poeti, scrittori e musicisti, ha fatto nascere una leggenda duratura sui valori e gli ideali della Resistenza. Non dovremmo mai dimenticare che se noi e quelli prima di noi e quelli che verranno dopo di noi hanno vissuto, vivono e vivranno in un’ Italia libera, democratica con una società conformata al progresso e al benessere di tutti i cittadini lo dobbiamo e lo dovranno al sacrificio di tutti i combattenti della lotta partigiana conclusasi con la vittoria il 25 aprile 1945.
Francesca Rita Rombolà