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Il sentiero di rose (recensione a cura di Miriam Mastrovito)

Creato il 15 aprile 2011 da Braviautori
Il sentiero di rose (recensione a cura di Miriam Mastrovito)Il sentiero di rose
Marcello Gagliani Caputo
Ciesse Edizioni
Pag. 184

Nel giorno di San Valentino il cadavere di una ragazza viene ritrovato in un vicolo romano. Il corpo giace riverso in una posa da calendario, pulito, profumato, truccato, mentre dei petali di rosa sono disposti a tracciare un sentiero.Nessun dubbio per gli inquirenti che l'autore del delitto sia "il Paparazzo", lo stesso serial killer che qualche anno addietro si era macchiato di ben quattro omicidi senza mai essere identificato.Un caso particolarmente difficile per il commissario Tancredi che, ancora una volta sarà chiamato, a svolgere le indagini ritrovandosi costretto a fronteggiare i fantasmi del passato. Sua figlia Rebecca risulta, infatti, tra le vittime di questo efferato assassino. Un rompicapo, dunque, complicato da un personalissimo bisogno di giustizia.La costruzione è quella di una giallo classico. Sin dalle prime pagine ci pone di fronte a un enigma e ci sfida a precedere l'indagatore nella scoperta della verità.Immagini efficaci e flashback ben dosati si alternano a tratteggiare uno scenario in cui le emozioni, la psicologia, il vissuto dei protagonisti non mancano di svolgere un ruolo cruciale.L'autore si mostra abile nel disseminare la narrazione di indizi così come nel depistare. I tasselli sono tutti lì, pronti per essere incastrati ma la ricomposizione del puzzle non è del tutto immediata benché il finale possa essere presagito da un lettore particolarmente attento. Meno convincenti alcune risposte che, in dirittura di arrivo, si rivelano poco esaustive. Svelato il colpevole e fornito il movente, il modus operandi rimane lasciato al caso, quasi una nota stonata che non trova la sua reale ragion d'essere nel quadro d'insieme. Una pecca, questa, che si sarebbe potuta evitare ma che non compromette gravemente la qualità dell'opera.Nel complesso una lettura intrigante, godibile anche in virtù di uno stile fluido e privo di fronzoli. Una buona prova, di sicuro, per un autore emergente.

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