Il sequestro di Rossella Urru: reazioni internazionali e nazionali

In merito al sequestro di Rossella Urru e degli altri due cooperanti del Cisp il presidente del Fronte Polisario, Mohamed Abdelaziz, in una lettera inviata al Segretario generale dell’Onu dichiara: “Questo attacco terroristico contro campi pacifici dove vivono profughi saharawi pacifici, donne, bambini, persone anziane, handicappati, rappresentanti di organizzazioni internazionali e di organizzazioni non governative che lavorano nel settore umanitario, mira a intimidire i cooperanti stranieri, impedire la solidarietà internazionale ai profughi, ma anche stringere il cerchio su di loro, privandoli dell’aiuto umanitario internazionale”. Mentre Cappellacci, presidente della Regione Sardegna, stamane ha contattato la Farnesina per avere maggiori informazioni sul sequestro della giovane Urru. Di tutt’altro spessore invece è la dichiarazione di Vasco Errani, governatore della Regione Emilia Romagna,  che si dichiara preoccupato per il sequestro di Rossella,Errani, sottolineando la passione e l’impegno che la giovane Urru ha verso il volontariato, esprime “la vicinanza sua e della Giunta regionale ai familiari, al Cisp e ai tanti cooperanti impegnati in un lavoro tanto difficile quanto prezioso. Seguiremo con attenzione gli sviluppi della vicenda, in stretto contatto con la Farnesina e l’Ong”.

Solidarietà a Rossella Urru anche dal consigliere regionale del Pd dell’Emilia-Romagna, Luciano Vecchi.“Tutto deve essere attivato  per garantire l’incolumità e, nei tempi più rapidi, la liberazione dei rapiti”. L’onorevole Luciano Vecchi, in una nota ha anche spiegato di aver conosciuto la cooperante rapita a marzo, nell’ambito di una missione dell’assemblea legislativa regionale nei campi Saharawi: “Pur giovanissima, da anni è impegnata con passione e competenza nella cooperazione allo sviluppo, anche su progetti sostenuti dalla nostra Regione. E si é in particolare distinta nel coordinamento di importanti iniziative sanitarie, scolastiche e di sicurezza alimentare a favore delle popolazioni Saharawi rifugiate nel sud dell’Algeria”.