C'era una volta un serial killer innamorato
che a tagliar gole non si sarebbe mai stufato,
ma quando il rosso sangue dalle ferite sgorgava
ecco che ai capelli della sua amata subito pensava;
quella sua ondulata chioma dai riflessi cremisi
era come il caldo flusso che spariva dai visi,
delle sue vittime stupite che una lama di coltello
potesse affondare nel loro collo così bello.
Le ossa bianche che spolpava lesto
gliene ricordavano le dita affusolate
e morbide, quando sul suo viso mesto
si adagiavano lievi, mentre nell'iridi delicate
le si spegneva della passione l'ardore,
come in quelli delle sue vittime squartate
la vita che andava verso le lande sconfinate
dell'inferno o forse anche del paradiso.
E non c'era per lui modo di deturpare alcun viso
senza che subito gli venissero alla mente
della sua donna gli occhi e il dolcissimo sorriso,
la pelle vellutata del suo corpo splendente
e il respiro tiepido di cui non poteva fare a meno
come dell'omicidio e del suo tremore osceno.
Dedicata a V...