Questa è una pubblicità che forse conoscerete tutti. La foto è stata scattata da Ico Gasparri che ne parla sul suo blog.
La pubblicità è legata ad una promozione di Natale come potete vedere anche in televisione:
Lo spot mostra dei passi di danza classica eseguiti da una donna tinta di nero e un pò più vestita che viene imprigionata da un nastro rosso.
Oltre che sessista mi sembra anche un pò razzista, non so se è solo la mia impressione. Dopo che il nastro ha coperto la ballerina si trasforma in una donna bianca e bionda…e completamente nuda.
L’intento ora è voyeuristico e la modella viene mostrata con le natiche nude, di spalle e in posizione immobile, mentre si libera dalla sua prigionia.
Mi chiedo cosa voglia comunicare quel nastro rosso che imprigiona la giovane modella e poi la libera completamente trasformata, quasi come fosse una larva che diventa una farfalla (nuda). Si purifica e quindi diventa pure bianca.
Una farfalla che ora non è più in grado di ballare, ha perso la sua vena artistica e si offre come un mero oggetto sessuale.Che messaggio vuole comunicare?
Razzismo?
Sessismo?
La pubblicità su certellone appare diversa. C’è sempre la donna bianca che incarna il mito della razza ariana in una posizione che ritrae il suo “LatoA”. La posa è voyeuristica e le gambe sono disposte in modo da intravedere quasi i peli pubici.
Allo stesso modo di Ico anch’io mi chiedo come mai un mega cartellone mostra senza tanti problemi un corpo completamente nudo facendo intravedere quasi i peli pubici ma poi esista a mostrare anche i capezzoli esaltando lo stesso bigottismo di 50 anni fa (Solamente che 50 anni fa le mutande te le lasciavano addosso).
La pubblicità mostra chiaramente una sorta di corto circuito presente nella cultura occidentale quello tra la donna oggetto di tentazione da coprire in certi punti, per evitare lo scandalo e dall’altra parte quello della donna da scoprire in quanto questa forte tentazione evocata dal corpo femminile dev’essere sfruttata economicamente perchè porta molti soldi.
E questo è il peggior sessismo catto-capitalista. Che male potrebbe fare un capezzolo se un corpo viene mostrato quasi completamente nudo che ben poco lascia all’immaginazione?
Nascondere un seno in un immagine così erotizzata non è segno di rispetto ma aggrava ancora di più il messaggio perchè comunica quanto sia scandaloso questa parte del corpo che è nata come simbolo di maternità.
Che male può fare un capezzolo dinanzi a messaggi così sessisti e razzisti?
Chiediamo a Limoni una rappresentazione femminile più conforme con la realtà. Questa ci offende: offende le donne di colore e le mediterranee, offende la maternità, offende la dignità femminile, è ipocrita ed è degna di un Paese che denuncia le madri che allattano in pubblico. Non vogliamo apparire nude in certi punti e vestite in altri punti, non siamo oggetti, non potete stabilire quale debba essere il nostro pudore. E’ vergognoso!
Vogliamo apparire vestite con i nostri corpi e con la nostra dignità.
Facciamo una bella cosa. Che ne dite di scrivere una bella mail bombing allegando a Limoni una nostra tetta?
Facciamogli capire che le tette non sono organi sessuali.