26 GIUGNO – Lo scorso 23 aprile in Francia sono stati legalizzati i matrimoni civili fra persone dello stesso sesso; l’opinione pubblica francese ed europea più progressista registra l’evento come una vittoria ed un passo avanti nell’acquisizione e l’affermazione dei diritti della comunità Lgbt. Circa una settimana dopo, sempre nella stessa nazione, l’intellettuale di estrema destra Dominique Venner si suicida con un colpo di pistola nella cattedrale di Notre Dame dopo aver annunciato l’evento sul suo blog lasciando un ultimo post con il quale spiegava le ragioni del suo gesto estremo attribuendolo all’indignazione per la recente legalizzazione dei matrimoni gay. Questi due avvenimenti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro ci mostrano un’opinione pubblica francese ed europea profondamente divise sull’argomento, considerato da alcuni molto spinoso e da altri una questione ormai assodata.
Includendo la Francia sale a quattordici il numero dei paesi dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è ormai legge, mentre in molti altri paesi è possibile ricorrere ad unioni civili che garantiscono quasi gli stessi diritti di un matrimonio a tutti gli effetti. Il crescente aumento del numero di cittadini che in molte nazioni perorano questa causa e sperano un giorno di vedere riconosciuto questo diritto lascerebbe pensare ad una evoluzione del pensiero e della cultura che dovrebbe culminare con la conquista dell’equità tra unioni eterosessuali e omosessuali. Davvero possiamo considerarci così ottimisti?
Purtroppo, come per tutte le grandi questioni, esiste l’altra faccia della medaglia che in questo caso si traduce in omofobia considerando la presenza in ancora 78 stati del reato che condanna le unioni tra persone dello stesso sesso; ed il problema si espande e diviene più grave se si considera il numero purtroppo ancora cospicuo di discriminazioni che ogni giorno vengono manifestate nei confronti degli omosessuali. Nella nostra epoca moderna, dopo ormai millenni di storia che si sono susseguiti e che avrebbero dovuto insegnarci l’inutilità dell’odio, purtroppo assistiamo ancora a questo tipo di episodi che sono da considerarsi assoluto segno d’inciviltà e ignoranza.
Da molti anni ormai si lavora per abbattere qualsiasi tipo di barriera e di frontiera, per aprire le porte al processo di globalizzazione e di scambio tra culture ma si è ancora capaci di pensare che l’Amore, un sentimento che è in sé una forza potentissima, possa cambiare rispetto al sesso di chi lo prova? Le ragioni culturali e sociali che spingono ancora alcune persone a credere che esso possa essere giudicato, e di conseguenza limitato, secondo parametri arcaici e moralisti, sono ancora radicate nella nostra cultura che compie spesso dei passi avanti ma che poi subisce delle pesanti battute di arresto, e in molti altri casi delle vere e proprie regressioni.
Al di fuori di qualsiasi credo politico o fede religiosa, non si dovrebbe mai dimenticare che ciò che ci rende perfettamente identici è proprio il nostro essere umani che come tali hanno il diritto, in qualsiasi luogo ed in qualsiasi nazione, di amarsi e di vedere riconosciuti i loro diritti.
Anna Chiara Galanti