“Lesbiche di merda, vi dovevano bruciare nei forni”. Così sono state aprostrofate Paola Concia e la sua compagna per strada. Ma sarebbe potuto benissimo capitare a due gay, a un handicappato, a una coppia etero un po’ stravagante. La parola merda ricorre spesso nel vocabolario dei fascio-lego- berlusconisti, essendo spesso l’unica prospettiva politica che sono in grado di elaborare con normale regolarità. Certo il premier e i suoi compari in questo non li deludono mai.
E poi viene l’epiteto che si riferisce alle propensioni sessuali delle persone , lesbiche e principalmente gay o culattoni come dice il Trota che al suo strumento di pensiero ci tiene eccome. E qui i motivi sono un tantino più complessi: vanno dalla frustrazione sessuale, alla necessità di negare pulsioni che metterebbero in forse un povero mondo di macho da bar sport, dalle primitive teorie sulla natura enunciate dalla più grande organizzazione omosessuale del mondo che tuttavia è omofoba, al semplice nulla in cui consistono queste persone e che lascia loro solo la possibilità di attaccarsi alla sessualità.
Del resto non bisogna stupirsi: i berluscones ammirano un uomo basso, vecchio, con due orecchie da elefante africano, con i capelli dipinti a tempera, un culo flaccido disprezzato e deriso dalle donne che paga e che per giunta prima di mettersi nel lettone di Putin deve pompare come Bartali dopo la foratura sul Mont Ventoux. Quindi diciamo che hanno i miti che si meritano. Aspettarsi un minimo di civiltà sarebbe davvero ingenuo.
E poi ci sono gli immancabili forni di derivazione nazista che hanno preso il posto dei roghi. E’ tipico di chi non è nulla voler distruggere il qualcosa che rappresentano quelli che non sono afflitti dalla “normalità” nella quale brancolano e a cui si attaccano come l’unico valore possibile e tuttavia vuoto perché autoreferente. E’ la normalità malata e anomala dei nostri giorni. Siccome idee, ragionamenti, sensibilità, cultura, passioni, umanità, amore non si vedono mentre passeggi, anzi questi personaggi non sono probabilmente nemmeno in grado di vederli mai, ecco che la vis distruttiva si concentra sull’unica cosa che riescano a capire: due donne o due uomini che si tengono per mano, ad esempio.
E non riescono a trattenersi dall’offesa perché è nella loro natura servile farsi forza di una presunta maggioranza che diventa per ciò stesso giusta. Sanno solo essere branco. In strada come in Parlamento. La maggioranza che concepisce se stessa come dittatura. Paradossalmente come dittatura etica, mancante della sostanza principale cioè dell’eticità. Infatti non manca anche tra i cosiddetti onorevoli, titolo che grida vendetta, chi riesce a prendersela anche con gli handicappati che anche loro sono ovviamente di merda.
A forza di sentirla pronunciare dire questa parola, rimane nell’ orecchio. E alla fine non puoi fare a meno di dire che queste anime morte non sono diverse da ciò di cui si riempiono la bocca.