Il significato della parola educare: trarre fuori per cambiare marcia

Creato il 01 ottobre 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Rossana Castiglia

Sono sempre stata affascinata dall’origine delle cose, fossero modi di dire, tradizioni o parole. È andando all’origine che ne comprendi il vero senso, acquisisci consapevolezza e all’occorrenza cambi atteggiamento rispetto a quella cosa. Il problema è ciò richiede tempo ed attenzione e, in una società in preda a continui isterismi e nevrosi, queste due caratteristiche sono difficilmente attuabili.

All’interno del nostro mondo, vengono fatti e cresciuti figli, che per un susseguirsi di deleghe, prima in famiglia e poi extra familiari, vengono educati. Che bella parola “educare”, ma quante volte sentiamo parlare di maleducazione, o ineducazione?

Ma qual è l’origine e il significato della parola educare? Qual è la sua vera etimologiaEducare, deriva dal latino “ducare”, che sta per “trarre, condurre” e dalla particella e”, che sta per “fuori”. Quindi potremmo dedurre facilmente che la parola “educare” ha la sua origine in “trarre fuori”.

Ecco, io a questo punto vado in grande confusione.

Ma se educare significa “trarre fuori” perché vedo e sento in continuazione genitori ed istituzioni che tentano in ogni modo di buttar dentro nella testa e nell’animo dei bambini, nozioni, comportamenti, abitudini, vecchie tradizioni e quant’altro il cosiddetto adulto ritiene di dover trasmettere all’infante!? I bambini vengono riempiti come tacchini nel giorno del ringraziamento. Riempiti fino a scoppiare, fino a sfociare in qualcosa che loro non sono, perché non gli è stata data la possibilità di “venir fuori”.

Ogni essere umano è unico in tutto e per tutto. Alla sua nascita ha già un bagaglio di emozioni e talenti che la Vita lentamente porterà alla Luce.

foto micsugliando.it

Spesso si è convinti che un bambino sia una tabula rasa sulla quale scrivere, senza rendersi veramente conto che quell’Anima è arrivata qui già con un suo messaggio e che gli adulti intorno devono agevolarne la manifestazione. L’educazione in un’era di grande cambiamento come quella che stiamo vivendo, dovrebbe finalmente volgere, cambiare direzione ed essere quello che la parola stessa suggerisce e cioè “trarre fuori”.

Le famiglie e le istituzioni, dovrebbero agevolare questo delicato e fondamentale passaggio, mettendo da parte il bisogno egoistico di tramandare ed imporre stili di vita e di pensiero, ormai vecchi e controproducenti all’evoluzione umana. Qui non si tratta di rimproverare un bambino perché parla con la bocca piena o perché si mette le dita nel naso davanti agli ospiti domenicali.

Qui stiamo parlando di lasciare libera espressione al talento e all’unicità che ogni bambino porta con sé, invece di confezionare l’ennesimo prototipo adulto privo di originalità e  gioia di vivere.

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