Mi ricordo che in età puberale il periodo che va da inizio giugno a fine agosto era il mio preferito. Grazie al ca… ehm scusate, rifaccio. Grazie al cavolo (così può andare no?), finisce la scuola e si va al mare, direte voi. Mi dispiace, ma tutto ciò non c’entra nulla. E dire che io al mare ci stavo praticamente tre mesi e imberbe già canticchiano le dolci note di “Fiky fiky” e di Gianni Drudi. No. Inizio giugno-fine agosto era il mio periodo preferito perché c’era il calciomercato. Essendo interista (da generazioni) ho vissuto un’infanzia complessa, seguita da un’adolescenza complicata piena di deliri mistici e da una simil maturità anagrafica libidinosa. Così, il calciomercato mi consentiva di sognare quei successi che puntualmente svanivano, magari all’ultima curva (e non sto parlando delle forme di Belen Rodriguez).
E devo dire che i ricordi estivi sono sempre gratificanti. Il nostro buon Massimo Moratti non ha mai lesinato spese. Da Ronaldo a Vieri, da Baggio a Crespo. Va beh, in questo frangente soprassediamo su Vampeta, Farinos, Brechet, Macellari, Pedroni e compagnia calciante, o sarebbe meglio dire scalciante. Ricordo ancora la soddisfazione nel leggere le tabelline riassuntive del calciomercato squadra per squadra: eravamo sempre quelli con più acquisti e più trattative in corso.
Poi, alla ormai soglia dei trent’anni, mi è stato tolto questo stralcio temporale di soddisfazione onirica, esaltazione immaginifica e libidine subliminale. Fair play finanziario, lo chiamano. Ma il fair play verso i tifosi dov’è? Cioè, fatemi capire: ci sono la crisi, le tasse, i tagli, le accise, i programmi di Maria De Filippi e non possiamo neppure trovare ristoro nel mercato dell’Inter? E allora a che cosa serve l’estate? Lavezzi è perso, Lucas pure, Destro flirta con la Roma, Kolarov fa una scappatella con la Juventus, Jovetic costa troppo, Mudingayi troppo poco, Maicon strizza l’occhio al Manchester City, Sneijder pensa al Real Madrid, Julio Cesar ha il raffreddore e tra le altre cose oggi ha pure piovuto. Vediamo se almeno riusciamo a trovare un’Isla bonita.
Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti