Un tuffo nel passato. Ecco un modo di dire che mi ha sempre infastidito molto. Che cosa vuol dire tuffo nel passato? Non è che se uno è stato sulla Tour Eiffel dopo qualche anno ci si possa tuffare contro (lo spuntone in cima potrebbe avere serie conseguenze, specie se ci si tuffa di sedere come faccio di solito io dagli scogli del Salento). Men che meno ci si può tuffare dalla Tour Eiffel. Altrimenti poi sei direttamente tu che diventi passato.
Eppure stavolta, durante Inter-Cagliari, un tuffo nel passato l’abbiamo fatto sul serio. Eh sì, anche se quello di Ranocchia, come quello di Ronaldo con Iuliano qualche annetto fa, non era un tuffo ma un abbattimento fisico. Fatto sta che il rigore mica ce l’hanno dato, proprio come allora. Detto questo, non è nemmeno giusto scaricare tutte le colpe sull’arbitro. Prendiamoci un po’ anche la nostra dose. Che dire di quella difesa sbarazzina? E di quel centrocampo incapace di fare due passaggi di fila? (Ma Gargano fino a quando dovremo sopportarlo?) per non parlare di quel Milito, principe tornato ranocchio o forse anche rospo di campagna. E però l’errore arbitrale ha il suo peso specifico, che è molto consistente. Così, quando ridiscendo i tornanti delle rampe di San Siro mi sembra di essere tornato nel 1998 e mi sembra di rivivere tutto come allora. Dunque, vediamo… c’è Berlusconi invischiato in qualche processo. Al governo c’è un professore. Le tasse sono sempre di più. Casini aspetta di capire da che parte stare. Beppe Grillo fa il comico. Su Canale 5 c’è Scherzi a parte. Su Rai1 mi pare di aver visto Magalli. Zanetti non ha un capello fuori posto, tanto meno ce ne ha Galliani. Il migliore in campo della Juventus è l’arbitro. Sì, mi sembra proprio che sia tutto come allora. Che bello tuffarsi nel presente.
Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti