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Il Signore della Vendetta di Lara Adrian

Creato il 04 dicembre 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Lara Adrian vive nel New Englad e si è imposta nello scenario della narrativa urban fantasy con la sua saga di successo Midnight Breed. I suoi romanzi sono rivolti ad un pubblico di lettori adulti, vista l’abbondante presenza di scene ad alto tasso di erotismo, che, tuttavia, riescono a non cadere mai nella volgarità. La saga si compone – per il momento – di otto volumi.

 

Il Signore della Vendetta di Lara Adrian
Titolo: Il Signore della Vendetta 
Autore: Lara Adrian (Traduttore: Alessia Barbaresi)
Isbn: 9788865082003
Edito da: Leggeditore (Collana: //)
Prezzo: 10.00€
Genere: Romance Storico, Adult, Medievale
Pagine: 352 pag.
Voto:
Il Signore della Vendetta di Lara Adrian

Il Signore della Vendetta di Lara Adrian
Il Signore della Vendetta di Lara Adrian
Il Signore della Vendetta di Lara Adrian

Trama: Può il desiderio di vendetta essere così intenso e trasformarsi in amore? Divorato dalla rabbia, Gunnar Rutledge ha trascorso gli ultimi tredici anni della sua vita a escogitare il modo di vendicare l’assassinio della madre. Quando finalmente l’occasione tanto attesa si presenta, Gunnar rapisce Raina, la figlia dell’odiato barone D’Bussy, per costringerlo alla resa dei conti. L’incontro con la figlia del suo acerrimo nemico, una ragazza ribelle e dallo spirito libero, cambierà per sempre la vita di entrambi. Tra colpi di scena e battaglie, Gunnar capirà che la vendetta può non essere l’unico scopo nella vita di un uomo.

   

Recensione
di Nasreen 

Il Signore della Vendetta è un romanzo un po’ particolare, benché infatti si parli di una normalissimo romance storico medievale, ci troviamo di fronte alla prima, primissima opera di Lara Adrian, allora pubblicata sotto il nome di Tina St. John.

Parliamo di un romanzo del 1995, quando ancora il romance storico non era nulla più di una semplice storiella d’amore condita da qualche colpo di spada e tanto “onore” (parola che ritroviamo praticamente ovunque), salvo qualche rara eccezione. Proprio per questo motivo andrebbe letto e valutato soppesando il bug temporale che la pubblicazione italiana – in ritardo, come al solito – ci ha imposto.

Quindi ci troviamo di fronte ad un’opera d’esordio (con tutte ovvie pecche del caso) e un’opera piuttosto datata e fuori schema, per i nostri giorni. I lettori di romance storici oggi sono arrivati ad apprezzare e ricercare scenari sempre più complessi, storicamente completi, ricchi di particolari e con un’evoluzione sentimentale, da parte di entrambi i protagonisti, articolata e mai banale. Non tutti gli autori contemporanei riescono a rispettare queste “richieste” del pubblico, ma riuscirci significa conquistare indiscutibilmente i lettori. Anche nel 1995 c’erano – pochi – autori in grado di regalare tutto questo al lettore, ma erano nomi ben più famosi e sicuramente degli innovatori, in un epoca in cui lo storico non chiedeva niente più di un castello, un bello tormentato e una bella indifesa che avrebbe cambiato per sempre il “bruto” principe azzurro ferito dalla vita.

Il Signore della Vendetta di Lara Adrian
In questo romanzo di Lara Adrian, purtroppo, ritroviamo proprio tutto ciò che rende un romance storico scontato e banale, bug temporale o meno.

Un uomo ferito e traumatizzato dalla vita che lo ha reso cieco ai sentimenti e in cerca di vendetta, un “cattivo” artefice di tutte le disgrazie del protagonista maschile, una bella fanciulla ridente e coraggiosa che finirà inevitabilmente per incrociare la via di vendetta tracciata dal guerriero e, ovviamente, il legame di parentela fra la fanciulla e il cattivo. Uno schema usato a più non posso dal 70% dei romance storici che non sorprende e, anzi, delude un po’ visto che da un’opera d’esordio – pecche o meno – ci aspettavamo comunque un tocco di originalità. Qualcosa che avesse catturato l’attenzione dell’editore che ha deciso di pubblicarlo, se non altro.

Invece ne “Il Signore della Vendetta” non c’è nulla che spicchi particolarmente, è un librettino che accompagna per un paio d’ore il lettore e che grazie all’ovvietà dei vari passaggi di trama, riesce comunque e non farlo abbandonare per noia.

I personaggi, a partire da Gunnar, Raina, Nigel e il cattivo D’Bussy, sono piatti, poco più che burattini fatti oscillare su questo palco medievale formato da combattimenti, spade, vino e modi rozzi, indipendentemente dalle nobili origini di alcuni di questi personaggi.

Gli stessi sentimenti sono stati impressi in Gunnar e Raina come de “fosse dovuti” date le circostanze. Era ovvio che Gunnar dovesse salvare una fanciulla per la quale avrebbe dovuto perdere al testa; era ovvio che il migliore amico della fanciulla sarebbe diventato il cattivo ancora più cattivo del nemico giurato di Gunnar proprio perché intenzionato a portare via Raina al guerriero in cerca di vendetta e ora redento; era ovvio che avrebbe rapito Raina per attuare il suo piano di vendetta; era ovvio che i due avrebbe finito per farsi la guerra nel periodo di prigionia (che poi più che guerra, sembra che non riescano a fare a meno di “tirarsi le trecce” l’uno con l’altra pur di attirare l’attenzione); era ovvio che si sarebbero innamorati e che Raina avrebbe cambiato Gunnar risvegliando in lui sentimenti fino ad allora assopiti sotto il peso della vendetta… Era ovvio. Tutto il libro lo è!

Il Signore della Vendetta di Lara Adrian
Un libro che non risponde alla aspettative di un lettore del 2012 e che, proprio per questo, forse sarebbe stato inutile da pubblicare dopo 17 anni. Non stiamo parlando della serie Carpaziana di Christine Feehan che, composta da più di 20 libri, è innegabilmente ricca di carenze narrative nei suoi primi romanzi ma si tiene comunque presente nei cuori dei lettori proprio per l’ascesa continua, libro dopo libro. Stiamo parlando di uno storico autoconclusivo che sarebbe finito inevitabilmente per essere analizzato, con consapevolezza, ma pur sempre da un lettore del 2012. Dopotutto non è certo colpa dei lettori se l’opportuna fama dalla saga della Stirpe di Mezzanotte ha creato solo ora, dopo anni, la giusta circostanza economica e di guadagno che ha spinto la casa editrice a pubblicare anche questo romanzo solo perché firmato “Lara Adrian”.

È un romanzo che non regala brividi, sogni e non cattura. Non colpisce nemmeno negativamente, salvo che non si stia scrivendo una recensione e  che quindi si debba analizzare con freddezza lo schema generale del libro. Non si fa amare e non si fa odiare, piuttosto lascia il tempo che trova, purtroppo. Un vero peccato.

 


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